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Al teatro Pergolesi di Jesi è la volta di “Aspettando Godot”

Lo spettacolo diretto da Theodoros Terzopoulos sarà messo in scena sabato 2 marzo alle ore 21.00

"Aspettando Godot"

La stagione del Teatro Pergolesi di Jesi, nata dalla rinnovata collaborazione tra la Fondazione Pergolesi Spontini, il Comune di Jesi e l’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del MiC, prosegue sabato 2 marzo con Aspettando Godot di Samuel Beckett, tra i più celebri e misteriosi testi della scrittura del ‘900 riletto dal regista Theodoros Terzopoulos – maestro della ricerca teatrale che cura anche scene, luci e costumi -, in uno spettacolo imperdibile che interroga la nostra stessa umanità con l’interpretazione di Paolo MusioStefano RandisiEnzo VetranoGiulio Germano CerviRocco Ancarola.

Al termine dello spettacolo (in scena il 28 e 29 febbraio anche al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto) il pubblico sarà invitato a restare ancora in teatro per l’incontro/conversazione con la compagnia a cura di Luca BrecciaroliAssessore alla Cultura del Comune di Jesi. Inoltre, per offrire al pubblico una occasione di approfondimento su Teatro dell’assurdo e Teatro verista (aspettando La Lupa in scena al Pergolesi il 13 marzo) giovedì 29 febbraio alle ore 18 presso le Sale Pergolesiane è previsto un incontro con Pierfrancesco Giannangeli – docente, giornalista e consulente della Fondazione Pergolesi Spontini – nell’ambito del progetto Essere spettatore. La partecipazione è gratuita. Prenotazione obbligatoria (posti limitati) a marketing2@fpsjesi.com.

Con una pratica che coniuga arte antica e moderna, Terzopoulos è noto per il suo originale approccio alla tragedia greca e ai testi classici, vere e proprie fonti per indagare questioni universali dell’essere umano: «abbiamo bisogno di grandi idee, di grandi tensioni, come quelle della tragedia classica: tra umano e divino, tra uomo e uomo, tra privato e pubblico. A vincere non è la buona recitazione o la regia, ma la forza del conflitto che portano sulla scena». «Tutto deve essere profondamente radicato nella tradizione, deve poter attraversare la realtà del presente ed essere indirizzato verso il futuro. Il riflesso dal futuro probabilmente potrebbe essere la realtà che desideriamo. Una realtà nuova» ha dichiarato.

In questo nuovo lavoro, l’artista greco sceglie di affrontare uno dei drammi che hanno maggiormente segnato la storia del teatro novecentesco, scritto da Beckett alla fine degli anni quaranta, pubblicato in lingua francese nel 1952 Aspettando Godot è uno dei testi più celebri del “teatro dell’assurdo”, che ruota attorno al dialogo sterile fra due personaggi sospesi nella condizione dell’attesa. Con la sua cifra stilistica Terzopoulos crea un vivo dialogo tra la contemporaneità e il dramma beckettiano, trattato come una lente per leggere e interpretare il presente, tra le sue profonde contraddizioni e le tragiche derive. Nella sua versione, la vicenda è ambientata in un mondo in rovina, in un futuro molto prossimo in cui tutte le ferite attuali e passate appaiono acuite. In questo contesto, si apre l’interrogativo su quali siano le condizioni minime per pensare a una vita che valga la pena di essere vissuta.

«In Aspettando Godot – commenta il regista – vengono date due risposte possibili, e da qui vogliamo far partire il nostro lavoro. La prima è il tentativo di comunicare e coesistere con l’Altro, colui che ci è prossimo, nonostante gli ostacoli, anche quando questi sembrano insuperabili. La seconda è il tentativo di mettersi in comunicazione con l’Altro dentro di noi, quest’area buia e imperscrutabile densa di desideri repressi e paure, istinti dimenticati, regione dell’animalesco e del divino, in cui dimorano la pazzia e il sogno, il delirio e l’incubo. Questo è il viaggio che cercheremo di fare: verso l’Altro dentro di noi e verso l’Altro al di fuori di noi, all’opposto, lontano da noi».

La traduzione del testo è di Carlo Fruttero, con il copyright di Editions de Minuit, le musiche originali sono di Panayiotis Velianitis, la consulenza drammaturgica e l’assistenza alla regia di Michalis Traitsis, training attoriale – Metodo Terzopoulos curato da Giulio Germano Cervi. La produzione dello spettacolo è di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro NazionaleFondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini in collaborazione con Attis Theatre Company.

Biglietti platea e palchi esauriti, biglietti di loggione € 12 in vendita solo presso la biglietteria del Teatro Pergolesi 0731 206888, sabato 2 marzo dalle ore 9.30 (50 posti) e dalle ore 17 (50 posti).

Inizio spettacolo ore 21.

AMAT
Pubblicato Giovedì 29 febbraio, 2024 
alle ore 15:21
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