Falconara: Cittadini in Comune, con il cuore in mano..
Pubblichiamo una lettera aperta di una famiglia falconarese, inviataci da Luca. Abbiamo scelto di condividerla con tutti coloro che ci leggono e speriamo con buona parte dei cittadini di Falconara, perché la lettera ci ha toccato…nella sua lucidità, nella sua passione e nella sua forza. Ne riportiamo di seguito alcuni passi. Buona lettura.
“…Scrivo perché trovo assurdo che parte della popolazione falconarese si batta a favore delle nuove centrali, così da replicare la spaccatura, che già altre volte si è verificata nella cittadinanza, tr a quelli che sono solidali ai malati e preoccupati per le proprie famiglie e quelli che sono solidali con i lavoratori della raffineria…
Chi guadagna da questa operazione? Il potente di turno, cioè il proprietario delle centrali che si vogliono costruire…
Chi perde? I tanti cittadini falconaresi e più in generale gli italiani. Perché?…I nuovi malati (ad esempio di leucemia, di malattie respiratorie…); le bollette dell’elettricità continueranno a crescere dato che i combustibili fossi li, come tutti sanno, non dureranno in eterno…L’Italia è povera di combustibili fossili (mentre è ricca di sole, vento, acqua…). Questo implica che l’utilizzo di queste fonti di energia ci rende strategicamente dipendenti dai v oleri di paesi esteri (si veda il caso della battaglia del gas tra Russia e Ucraina).
La nostra città perde valore e le nostre case lo stesso. Chi ha una casa di proprietà a Falconara sa che, se si costruisse una enorme centrale, il valore della propria casa non potrebbe risentirne positivamente. Anche questo è un danno economico per i falconaresi.
…E i lavoratori? Non avremo nuovi posti di lavoro? Qui il discorso è più articolato. Sul breve periodo sicuramente una nuova centrale crea posti di lavoro. Sul medio-lungo periodo la risposta è molto più chi ara: la centrale a metano non va fatta. Perché?
Innanzitutto perché le fonti fossili finiranno; inoltre una mega centrale porta danni collaterali (in economia si chiamano esternalità negative) sulle altre attività. Si pensi alle aziende agricole della vall’Esina o alle attività ittiche che si svolgeranno in un ambiente sempre più inquinato. Per non parlare delle numerose attività legate al turismo: non a caso Senigallia vede aumentare la propria popolazione e i posti di lavoro non mancano; invece Falconara sta declinando dato che la raf fineria ha fatto terra bruciata: non crea lavoro, lo distrugge!
…Qualcuno sostiene che è vantaggiosa, ma credo che si dimentichi di concludere la frase, specificando PER CHI è vantaggiosa, perché in effetti QUALCUNO ci guadagna in questo trasferimento di ricchezza dai tan ti a pochi, ma non sicuramente la collettività. Forse occorre spiegare ai nostri amministratori che sono eletti per fare il bene comune e non quello di qualcuno! Così pure le rappresentanze sindacali, che debbono sì fare gli interessi di categoria, n on dovrebbero perdere di vista il bene comune…”
Da Cittadini in Comune – Falconara m.ma
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