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Jesi, confronto tra Comune e Regione su casa di comunità e ospedale di comunità

Il sindaco Fiordelmondo: "Jesi e la Vallesina non possono accettare una situazione del genere"

Lorenzo Fiordelmondo

Non può che destare forte preoccupazione “l’operazione verità” del nuovo assessore regionale alla sanità Paolo Calcinaro che, rispondendo ad una interpellanza del consigliere Maurizio Mangialardi, ha riconosciuto che la realizzazione della casa di comunità e dell’ospedale di comunità di Jesi registra “criticità che possono allarmare”. E dunque, non solo nessuno dei due vedrà la luce nel 2026 come era stato promesso con le risorse del Pnrr e della Regione che pure erano state stanziate (complessivamente 2,6 milioni per la prima, 6,2 per il secondo), ma – allo stato degli atti – addirittura rischiano di non essere più realizzati.

Al riguardo il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha chiamato nella serata di ieri l’assessore Calcinaro – con cui ha condiviso la vicepresidenza dell’Anci – per avere chiarimenti rispetto alle dichiarazioni, in particolare all’impegno mostrato nel reperire le risorse per le due opere.

“Ho espresso all’assessore la forte preoccupazione dell’intera comunità – ha sottolineato Fiordelmondo – per questa situazione che è figlia di una serie di gravi sottovalutazioni da parte di chi lo ha preceduto. Già consideravamo offensivo dover accettare una casa della comunità che dagli iniziali 40 posti erano scesi a 32, salvo poi scoprire che la struttura sarebbe stata finanziata solo per 16, addirittura al di sotto dello standard minimo di legge. Ora, però, la situazione illustrata è ancora peggiore. Calcinaro mi ha anticipato che sarà a Jesi prima di Natale ed in quella occasione ci incontreremo per approfondire le tante questioni aperte che riguardano sia la realizzazione di queste due strutture che sono fondamentali, sia le altre criticità che la sanità del territorio si trova ad affrontare. Di certo Jesi e la Vallesina non possono accettare una situazione del genere e chiedono a viva voce che siano mantenuti tutti gli impegni presi, assicurando l’erogazione puntuale dei servizi del nostro sistema sanitario”.

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