Sindaco Jesi: ‘le multe non servono a far cassa’
Questa storia delle multe che servono a far cassa è una strumentalizzazione di basso profilo. Si rispettino le regole di civiltà prima ancora di quelle del codice della strada e vedrete che questo presunta vessazione nel far cassa non prenderà neanche il via.
Come Sindaco ho il dovere di tutelare tutti i cittadini – in particolare le fasce sociali più deboli costituiti da bambini, anziani e disabili – che hanno il sacrosanto diritto di poter attraversare la strada senza il pericolo di essere investiti, così come di camminare su un marciapiede senza che un veicolo ne ostruisca il passaggio, così come poter parcheggiare regolarmente senza che i soliti furbi ne impediscano l’uscita lasciando l’auto in doppia fila, così come non trovare occupato da un abusivo il parcheggio riservato ai portatori di handicap. E potrei continuare a lungo con questi esempi. Perché la situazione a Jesi, da questo punto di vista, non è davvero più tollerabile.
Non si tratta di pugno di ferro – e pretestuoso è solo pensarlo – piuttosto di ripristinare il rispetto delle regole. In questa città vige il limite orario dei 50 chilometri orari, vi sono parcheggi a pagamento appositamente regolamentati, vi sono migliaia di posti auto liberi o a disco orario a ridosso del centro storico anche serviti ottimamente da impianti di risalita. Non si pretende nulla in più dagli automobilisti se non che osservino queste elementari norme del vivere civile.
È per tutti questi motivi che l’Amministrazione comunale ha inteso aumentare il numero dei controlli con l’autovelox, è intenzionata a posizionarne anche di fissi nelle vie dove c’è l’abitudine a pigiare sull’acceleratore ben oltre il limite consentito, ed a introdurre i varchi elettronici per l’accesso alle zone a traffico limitato.
Quanto alla questione degli ausiliari del traffico, ho apprezzato l’equilibrato intervento del difensore civico che non dice, come qualcuno pretende di fargli dire, che le multe fuori dalla zona blu non possono essere fatte, bensì che vanno effettuate nel rispetto della sentenza, tra quelle emessa dalla Corte di cassazione, meno restrittiva per il cittadino.
I 900 mila euro previsti dal Comune di Jesi nel corso del 2009 per le sanzioni al codice della strada sono una cifra ridicola rispetto a quella che incassano città simili per dimensioni o a noi vicine, tanto che siano amministrate dal centrosinistra o dal centrodestra. Perché il rispetto delle regole, la tutela dei cittadini, la costruzione di una società civile non sono appannaggio di questo o quello schieramento, ma fanno parte di un patrimonio condiviso di valori sui quali nessuno ha diritto di fare strumentalizzazioni di sorta.
Ai cittadini, a tutti i cittadini, non chiedo pertanto i soldi delle multe, piuttosto senso di responsabilità, attenzione, rispetto degli altri, sentirsi parte di una comunità dove tutti, nessuno escluso, ha pari diritti. Ed allora, se c’è questa presa di coscienza, se c’è questa consapevolezza, sfido chiunque a dire che se uno infrange le regole, questo deve farla franca in barba a tutti coloro, e sono la stragrande maggioranza, che quelle stesse regole le rispettino.
Dal Sindaco di Jesi
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