Jesi ritrova le sue bellezze storiche

Il “restauro conservativo”, eseguito sotto la direzione dell’architetto jesino Marco Zannoni e della collega Daniela Vitali dello studio AR.I.A. Progetti di Osimo, ha soprattutto ridotto le cause di deterioramento degli antichi materiali, cercando di mitigarne il più possibile gli effetti. Nello stesso tempo, i tecnici hanno cercato di lasciare, ove possibile, i segni che la storia ha inciso sulle facciate dei palazzi, segnalando l’azione di restauro con opportuni reintegri. Particolare attenzione è stata dedicata agli apparati lapidei dei due edifici (il portale di ingresso di Palazzo Colocci, la trabeazione e i capitelli dell’ex Chiesa di Sant’Agostino, i fregi delle facciate e altro) e agli elementi decorativi presenti sulle facciate (lo stemma in pietra della famiglia Colocci e le teste di leoni della Chiesa di Sant’Agostino), che sono stati smontati, restaurati e ricollocati nelle posizioni originarie.
La ripulitura delle facciate dei due palazzi, come gli altri lavori di ristrutturazione del centro storico che hanno interessato la Fontana dei Leoni in Piazza Federico II, l’Arco Ripanti, la pavimentazione di Piazza delle Monnighette ed ora l’intera riqualificazione di Piazza Federico II, rientra nel noto “Contratto di Quartiere – Abitare il centro antico”, il piano di interventi promosso dal Comune di Jesi che è stato premiato come miglior progetto tra quelli presentati dalle città marchigiane e per questo finanziato per il 50% dai fondi del Ministero delle Infrastrutture e della Regione Marche, con il contributo anche di soggetti privati.
Dal Comune Jesi
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