Morti sul lavoro in Ancona, Lodolini (PD): “Morire di lavoro è un tema terribilmente attuale”
Ieri nella nostra provincia, ancora una volta in maniera insensata, hanno perso la vita due persone, due lavoratori. Due uomini. Mario, 63 anni, titolare d’azienda. Ibrahim, 47 anni, egiziano assunto regolarmente che lavorava sodo per inviare i soldi alla sua famiglia in Egitto: ai suoi due bambini e a sua moglie. Due storie diverse, quella di Mario e di Ibrahim. Un unico triste destino.
Morire di lavoro, purtroppo, è un tema terribilmente attuale. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno drammatico che, nonostante gli sforzi compiuti, continua a provocare lutti. Perdere la vita esercitando un proprio diritto è cosa inaccettabile, che ci umilia tutti. Spero siano accertate con rapidità le cause e le eventuali responsabilità.
Quanto accaduto deve spingere a tenere alta la guardia sulla sicurezza sul lavoro, tema che deve essere sempre al centro dell’attenzione della politica e del legislatore senza mai dimenticare il principio stabilito dall’art. 41 comma 2 della Costituzione secondo il quale l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità.
Questo vale ancor di più oggi, nel momento in cui la morsa della crisi si fa sentire con maggior forza, alimentando il rischio di uno scambio tra le tutele sul lavoro con la possibilità di lavorare. Occorre fare della sicurezza sul lavoro non solo una priorità dell’agenda politica ma anche una vera e propria questione di interesse civile. Se non vogliamo che tutto finisca per rientrare in una assurda “normalità”, non deve venire meno l’indignazione. Sarebbe imperdonabile far calare l’attenzione di fronte a un dramma che ha raggiunto dimensioni spaventose.
Alle Istituzioni spetta agire sul piano delle normative, delle ispezioni e dei controlli, che sono decisivi. Occorre che tutti gli organismi pubblici competenti in materia di sicurezza sul lavoro mettano in campo tutti gli sforzi utili al fine di aumentare la vigilanza sul fenomeno, la prevenzione e la repressione delle condotte in contrasto con la tutela della salute e dell’integrità dei lavori. Occorre, altresì, che il Parlamento e il Governo destinino risorse aggiuntive per gli ispettorati del lavoro, le ASL e tutti gli organismi preposti al controllo e alla repressione in materia di sicurezza sul lavoro, assicurandone l’efficace funzionamento.
Va realizzata una mobilitazione vera, la più unitaria possibile coninvolgendo tutti gli attori sociali, le scuole e l’Università.
Da Emanuele Lodolini – Segretario Provinciale PD
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