Spiaggia di M. di Montemarciano rischia di scomparire
Se questa estate siete andati al mare a Marina vi sarete accorti sicuramente dei danni provocati alla spiaggia dall’erosione. Ciò è diventato sempre più preoccupante con il venire delle stagioni fredde e il Sindaco ha deciso di sollecitare di nuovo l’azione degli enti competenti. Pubblichiamo qui sotto la lettera inviata dal Sindaco Cingolani.
RACCOMANDATA A.R. Montemarciano, 21 novembre 2008
Prot. n. 16516
SIG. PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE
Via Gentile da Fabriano, 9
60125 ANCONA
SIG. ASSESSORE REGIONALE LAVORI PUBBLICI E PROTEZIONE DEL SUOLO
Via Gentile Da Fabriano, 9
60125 ANCONA
SIG. PRESIDENTE PROVINCIA
ANCONA
Via Ruggeri, 5
60100 ANCONA
SIG. DIRIGENTE DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE REGIONE MARCHE
Via Palestro, 19
60122 ANCONA
SIG. COMANDANTE DELLACAPITANERIA DI PORTO
Ufficio Locale Marittimo
Banchina di Levante, 4
60019 SENIGALLIA
AI MEZZI DI INFORMAZIONE
LORO SEDI
e, p.c.:
SIG. PREFETTO
Piazza del Plebiscito, 1
60100 – ANCONA
OGGETTO: erosione della costa.
Si torna ad evidenziare, per l’ennesima volta, il gravissimo problema dell’erosione della costa a Marina di Montemarciano, chiedendo interventi immediati, duraturi ed efficaci per far fronte ad una situazione divenuta, nel tempo, assolutamente intollerante per questa Amministrazione, per gli Operatori che hanno investito nella zona e per l’intera comunità di Montemarciano.
Senza andare a ripercorrere le tappe di quella che, da trent’anni ad oggi, è diventata per questo Comune una vera e propria perdita di identità, si ribadisce lo stato di profondo sconforto e rabbia della popolazione e la sensazione che la situazione in cui si è giunti rappresenti una sorta di “sacrificio fatale” a cui la spiaggia di Marina di Montemarciano (unanimemente riconosciuta come la più “martoriata” dell’intera Regione) non possa sfuggire per motivi facilmente riconducibili alla necessità di dover tutelare la più famosa spiaggia di Senigallia.
Tutto questo dopo che sono stati avallati gli ampliamenti della Raffineria API, ritenuti i principali responsabili dello stravolgimento delle correnti marine e della mutazioni subìte dalla foce del fiume Esino, un tempo naturale rifornitrice di ghiaia nel litorale di questo Comune e che, invece, anche per effetto dell’ampliamento suddetto, ha perso tale peculiare funzione, fino ai risultati odierni che sono sotto gli occhi di tutti.
Le ultime mareggiate di qualche giorno fa – come già evidenziato telegraficamente a codesti Uffici – sono tornate a colpire violentemente anche nel tratto di arenile finora salvaguardato dalle scogliere soffolte che non svolgono più il loro compito per effetto dell’insabbiamento, con la Regione Marche finora del tutto inerte ed insensibile di fronte alle innumerevoli richieste di rifioritura, peraltro previste, unitamente ai ripascimenti, dal Piano Regionale di Difesa della Costa.
Queste nuove mareggiate – che peraltro sono le prime di una stagione che sicuramente ne produrrà numerose altre – hanno cancellato due stabilimenti balneari e quasi divelto la struttura edilizia di un pubblico esercizio, ed hanno altresì provocato ulteriori erosioni più a nord, che stanno ormai minacciando da vicino anche le abitazioni site sul lungomare oltre, naturalmente, alla possibile distruzione delle strutture pubbliche (collettore fognario, strada, parcheggi, sottoservizi, ecc.).
I Tecnici regionali, a seguito di apposito sopralluogo, hanno suggerito, con un irrisorio intervento economico da parte della stessa Regione, la posa in opera di sacchetti pieni di sabbia, che, sulla base delle esperienze già maturate, dureranno appena qualche giorno e andranno a riproporre quella triste – perché inutile – degli iniziali tubi Longard, a cui sono poi seguiti numerosi altri interventi, con grande dispendio di risorse finanziarie, rivelatisi altrettanto inefficienti, all’infuori della già citate scogliere soffolte che però, come già detto, hanno ormai perso la loro efficacia.
Si ricorda che in materia di difesa della costa LA COMPETENZA E’ SOLO ED ESCLUSIVA DELLA REGIONE MARCHE, così come ben evidenziato dalle leggi che essa stessa ha emanato e dalla deliberazione amministrativa n. 169 del 2.2.2005.
Questo aspetto, però, sfugge alla logica della pubblica opinione che individua genericamente nelle “Istituzioni pubbliche” le dirette responsabili e, tra queste, include principalmente il Comune, vale a dire quella che è più vicina e rappresentativa delle aspettative della gente.
Ebbene, l’Amministrazione comunale di Montemarciano non intende più continuare ad essere individuata come “parafulmine”, di altri Enti e pertanto si renderà promotrice o darà comunque la propria convinta adesione a qualsiasi legittima e democratica forma di indignazione e di protesta popolare che, allo stato attuale, sembra molto probabile e vicina nel tempo.
Si auspica fortemente, a questo punto, che la saggezza, la lungimiranza e le decisioni ispirate ad una effettiva ed oggettiva imparzialità di trattamento illuminino chi di dovere e si traducano finalmente in concrete azioni atte a salvaguardare e recuperare la spiaggia di Marina di Montemarciano CHE, SI RICORDA, E’ SOPRATTUTTO LA SPIAGGIA LIBERA DI TUTTI I COMUNI DELL’ENTROTERRA.
Distinti saluti.
IL SINDACO
(Prof. Gerardo Cingolani)
Fonte Comune di Montemarciano
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