Lavoro e disoccupazione a Fabriano e dintorni: stabile criticità
La crisi economica continua a mordere nel fabrianese riflettendosi inevitabilmente sui numeri relativi all’occupazione nel territorio. A fotografare la situazione sono i dati del 2011 diffusi dal Centro per l’impiego, l’orientamento e la formazione di Fabriano, che riguardano anche i comuni di Arcevia, Cerreto d’Esi, Genga, Sassoferrato e Serra San Quirico.
Quello che emerge è un quadro critico, anche se, tenuto conto che il 2011 ha rappresentato un anno particolarmente difficile, il trend negativo sembra rallentare rispetto agli ultimi anni. Un 2011 che si è concluso con 5.485 disoccupati regolarmente iscritti al Ciof di Fabriano, contro i 5.274 del 2010 e i 5.030 del 2009. Di questi, il 62% sono domiciliati a Fabriano e il 15% a Sassoferrato.
Diminuisce tuttavia il numero dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità – fenomeno che interessa sempre più le piccole imprese – che passano dai 995 del 2009 e dai 911 del 2010 agli 855 del 2011. Negativo, invece, il saldo tra avviamenti e cessazioni di prestazioni lavorative con un calo di quasi il 4%. In termini di rapporto tra disoccupati e popolazione residente in età lavorativa il comune più colpito è quello di Cerreto d’Esi con il 20, 28% seguito da Sassoferrato (18,17%) e Fabriano (16,87%). Meglio Arcevia e Serra San Quirico dove le percentuali dei disoccupati si attestano rispettivamente all’11,39% e al 12,55%.
La disoccupazione, ma non è una novità, colpisce più le donne (3.189) che gli uomini (2.296). E anche laddove, come nel caso della mobilità, il trend sembra invertirsi (55% uomini, 45% donne), il fatto è spiegabile con la precoce espulsione delle donne dai processi produttivi avviata fin dal 2008. In aumento anche i disoccupati tra i cittadini stranieri che toccano quota 1219 (erano 1016 nel 2009 e 1163 nel 2010). Per ciò che concerne l’età, il dato più significativo è l’alta incidenza della disoccupazione tra gli over 40 che rappresentano il 54% del totale (+ 2% rispetto al 2010) e che raggiunge addirittura il 73% nel caso degli iscritti alle liste di mobilità.
Per quanto riguarda la tipologia dei contratti, costante è il numero di quelli d’apprendistato (315 contro i 333 del 2010), mentre diminuiscono quelli a tempo determinato (5.354 contro 5.959 del 2010) e aumentano quelli a tempo indeterminato (722 contro i 691 del 2010) pari al 7,5% di tutte le assunzioni.
“Sono dati preoccupanti – commenta l’assessore al Sistema formativo della Provincia di Ancona Mario Novelli – nonostante si registri una certa stabilizzazione dei principali indicatori, resa possibile anche dalle misure anticrisi messe in atto dal nostro ente, in sinergia con tutta la filiera istituzionale. È necessario non abbassare la guardia e continuare a studiare misure per la crescita dando impulso anche alle nuove leve economiche come turismo e cultura. Tuttavia, è fondamentale dare risposte al rilancio del settore manifatturiero da cui non possiamo prescindere. Nel frattempo lavoreremo a potenziare ulteriormente i servizi offerti dal nostro Ciof, in particolare quelli relativi al mercato del lavoro, all’orientamento e alla costruzione di percorsi formativi”.
dalla Provincia di Ancona
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