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Ricerche idrocarburi in Adriatico, la conferenza delle Regioni mette i paletti

Adriano CardognaSi è chiuso nel pomeriggio di venerdì (9 novembre) l’importante appuntamento che ha visto riunite a Venezia le Regioni e i Paesi che si affacciano nell’Adriatico: voluto dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative Italiane l’incontro è stato dedicato alla salvaguardia delle coste delle regioni dell’Adriatico dall’estrazione di idrocarburi in mare.


Soddisfazione del Presidente della Commissione Politiche Europee e Consigliere dei Verdi Adriano Cardogna per i risultati raggiunti che di fatto attiveranno una serie di iniziative in grado di valutare la reale situazione e prendere i necessari provvedimenti. Cardogna che sullo specifico argomento ha presentato una proposta di legge ha definito l’incontro “molto produttivo che si è concluso con un ordine del giorno che finalmente affronta con determinazione l’argomento delle trivellazioni nel mare Adriatico. Sono stati presi una serie di impegni e di appuntamenti che metteranno insieme i vari soggetti istituzionali interessati al problema che sarà finalmente affrontato con la giusta attenzione. A questo proposito sono lieto dell’accoglienza, data alla mia proposta, di coinvolgere l’Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) e di avviare le attività conoscitive per avere la portata dei sistemi di monitoraggio dello stato marino e della risposta alle emergenze causate da eventuali incidenti nell’Adriatico”.

L’incontro, che si è svolto a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di questa regione, del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia Romagna, delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise, della Puglia e dei Paesi dell’est che si affacciano sull’Adriatico. Rappresentanti che nell’Ordine del giorno impegnano i Presidenti delle Giunte regionali e degli Assessori all’ambiente a raggiungere gli obiettivi proposti e a concorrere al miglioramento della governance del Piano energetico nazionale per promuovere i territori come potenziali sorgenti di sviluppo energetico sostenibile e non come terminale di sfruttamento di attività estrattive. A questo proposito si chiede nel documento di rivedere con le Regioni il Piano per ciò guarda gli idrocarburi.

L’Ordine del giorno approvato invita il Parlamento italiano a sostenere la ratifica del protocollo “Off shore (Convenzione di Barcellona per la protezione dell’ambiente marino e del Mediterraneo) che impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l’avvio delle attività di esplorazione del sottosuolo marino da parte dell’Unione europea e di sostenere la proposta legislativa europea circa il regolamento sulla sicurezza per regolamentare le attività estrattive e di esplorazione di idrocarburi nel Mediterraneo. Nel documento si propone poi di promuovere presso la Conferenza delle Assemblee legislative una azione istituzionale per sottoporre a referendum l’abrogazione dell’art 35 del Decreto Sviluppo sulla ricerca di idrocarburi nei mari italiani. Sicuramente fondamentali le sinergie attivate tra le Regioni delle due sponde adriatiche che hanno deciso di attivare un tavolo di confronto per definire principi comuni per l’attività di sviluppo ambientale, energetico e economico comune e di promuovere una fattiva collaborazione per un protocollo di intesa sulle estrazioni nell’Adriatico.

da
Gruppo assembleare regionale Verdi

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Lunedì 12 novembre, 2012 
alle ore 16:44
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