“Lupi ad Ancona, la vera emergenza è la disinformazione”
LAV Ancona: "No agli spari, sì alla convivenza responsabile"

Le notizie apparse in questi giorni sulla stampa locale, con titoli allarmistici come «Rischio lupi, si può sparare», sono più preoccupanti di quanto in realtà non lo sia realisticamente la stessa presenza dei lupi anche in zone limitrofe agli abitati.
La sede LAV di Ancona ritiene pericoloso e fuorviante trasmettere l’idea che la presenza del lupo sul territorio sia di per sé un’emergenza da gestire a colpi di fucile – anche se “solo” con proiettili di gomma.
Il lupo è una specie rigorosamente protetta dalla normativa europea e nazionale. La sua presenza nelle nostre campagne e, talvolta, nelle aree periurbane, è il risultato di un lento ritorno naturale dopo decenni di persecuzioni. Parlare in modo superficiale di “rischio lupi” e di possibilità di sparare rischia di legittimare il bracconaggio, di alimentare paura e di innescare una caccia indiscriminata, con effetti devastanti sugli animali e sull’equilibrio degli ecosistemi.
Sparare non è una soluzione
L’idea di ricorrere a proiettili di gomma come “soluzione estrema” è sbagliata sul piano etico, scientifico e pratico.
Non esiste alcuna emergenza lupo ad Ancona: i casi riportati finora riguardano animali che, spinti dalla ricerca di cibo e dii nuovi territori da colonizzare, si sono avvicinati a zone antropizzate senza però attaccare persone. In molti casi si tratta di animali giovani, curiosi, o di situazioni in cui la gestione dei rifiuti, delle ciotole di cibo per cani e gatti o dei cani lasciati liberi favorisce questi incontri ravvicinati.
Creare un clima da “allarme sicurezza” serve solo a spostare l’attenzione dalle vere priorità: la corretta informazione ai cittadini e la prevenzione dei conflitti attraverso buone pratiche di convivenza.
La strada giusta: informare e prevenire
La scienza ci dice che gli strumenti più efficaci per evitare problemi non sono le armi, ma:
– una corretta gestione dei rifiuti e del cibo all’aperto, per non attrarre fauna selvatica vicino alle abitazioni;
– la gestione responsabile dei cani, che non devono essere lasciati vagare liberi, sia per la loro sicurezza sia per evitare incroci con i lupi e fenomeni di ibridazione;
– l’uso di sistemi di protezione per gli animali da allevamento (recinzioni adeguate, cani da guardiania, ricoveri notturni), dove necessario;
– campagne di informazione chiare su cosa fare – e cosa non fare – in caso di avvistamento.
Sono misure concrete, già sperimentate con successo in molte altre regioni italiane, che permettono di ridurre sensibilmente i motivi di conflitto senza ricorrere alla violenza.
Il ruolo delle istituzioni e dei media
Chiediamo alle istituzioni locali – Comune, Regione, Parchi e autorità competenti – di evitare scorciatoie pericolose e di puntare invece su piani di convivenza basati sui dati scientifici e sul rispetto delle norme di tutela. Qualsiasi protocollo operativo dovrebbe essere elaborato e comunicato con la massima trasparenza, evitando titoli sensazionalistici che trasformano un tema complesso in uno slogan: «Si può sparare».
Anche i media hanno una grande responsabilità: ogni parola in più o in meno può alimentare paura o, al contrario, favorire consapevolezza. Per questo rivolgiamo un appello ai giornali locali affinché scelgano un linguaggio equilibrato, dando spazio alla voce di esperti indipendenti, biologi della fauna selvatica e associazioni che da anni lavorano sul territorio.
LAV Ancona è pronta a collaborare
Come LAV Ancona siamo fermamente contrari a qualsiasi approccio che preveda l’uso delle armi come strumento di gestione della fauna, siamo però pienamente disponibili ad affiancare il Comune e gli altri enti in un’ampia opera di informazione e sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza.
In concreto la LAV di Ancona propone l’immediata organizzazione di:
– incontri pubblici nei quartieri interessati per spiegare come comportarsi in caso di avvistamento di lupi o altri selvatici;
– materiali informativi (opuscoli, infografiche, campagne social) da diffondere tramite i canali istituzionali del Comune;
– attività di educazione ambientale nelle scuole, per costruire fin da subito una cultura del rispetto degli animali e degli ecosistemi;
– di un canale di segnalazione e consulenza, in collaborazione con le autorità competenti, per gestire in modo tempestivo e non violento eventuali situazioni critiche.
La convivenza con il lupo è possibile. Non richiede fucili, ma conoscenza, responsabilità e collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini.
LAV Ancona è pronta a fare la sua parte, chiediamo alle amministrazioni locali di cogliere questa disponibilità e di trasformare una presunta “emergenza lupi” in un’opportunità per rendere il nostro territorio più informato, più sicuro e più rispettoso degli animali che lo abitano.



















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