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Falconara, Api: Luchetti chiede garanzie per il futuro dei lavoratori

Marco LuchettiUn tavolo API-Regione da aprire in tempi rapidi per seguire costantemente l‘attuazione dell’accordo sottoscritto nel luglio 2011 sul rigassificatore, alla luce anche della complessa situazione creatasi a seguito dell’annuncio dei vertici API di sospendere per il 2013 l’attività della Raffineria di Falconara Marittima.


Uno strumento tecnico e di confronto ritenuto indispensabile per proseguire proficuamente le relazioni istituzionali tra le parti firmatarie, in particolare a sostegno della realizzazione dell’obiettivo 6 (sviluppo fonti rinnovabili) e definire un piano alternativo condiviso che possa condurre a nuove attività industriali in grado di mantenere gli attuali livelli occupazionali.

E’ questo il primo dato saliente emerso dall’incontro in Regione con i vertici API, tra l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti, l’amministratore delegato di API Raffineria, Giancarlo Cogliati, il consigliere di amministrazione di API Nova Energia Elisabetta Ferrari. Presenti anche il Segretario Generale della Regione Mario Conti, il Dirigente del Servizio Territorio Ambiente Energia Antonio Minetti ed altri tecnici regionali

Una proposta dell’assessore quella del tavolo, dopo essersi detto fortemente preoccupato per la salvaguardia occupazionale di 380 posti di lavoro tra gli obiettivi primari dell’accordo sottoscritto lo scorso anno. Cogliati e il consigliere Ferrari nell’assicurare che si tratta di una sospensione per un anno e che da parte dell’API si coltiva una “fondata speranza di riaprire nel 2014”, “hanno mostrato disponibilità sulla fattibilità del tavolo anche per valutare insieme alla Regione, Ente interlocutore privilegiato”, le diverse opportunità in termini progettuali anche in base a nuove prospettive che potrebbero delinearsi attraverso strumenti finanziari europei. In tal senso tutti hanno convenuto sulla necessità di proseguire il confronto in una nuova riunione prima della pausa estiva, per delineare i termini operativi dell’istituzione del  tavolo, scambiare informazioni e fare il punto della situazione.

I due rappresentanti aziendali nel sottolineare il grave quadro nazionale ed internazionale di difficoltà per il settore della raffinazione del greggio, (poiché il costo del prodotto finito pone il sito di produzione marchigiano insieme ad altri al di fuori dal mercato globale), hanno comunque rimarcato che la sospensione non significa chiusura del sito – come è accaduto in altre raffinerie italiane (Cremona e fra poco Roma) – ma significa conservare gli impianti in efficienza e non dismetterli, con costi di conservazione e mantenimento, pronti quindi  alla ripresa. Tuttavia Cogliati ha evidenziato che rispetto al luglio 2011 la situazione del settore a livello globale è molto peggiorata. Contemporaneamente il gruppo API avvierà lavori per alimentare a metano l’esistente Impianto di Gassificazione a Ciclo Combinato (IGCC) per la produzione di energia elettrica da distribuire alla rete. Queste operazioni sono connesse con l’uscita della Centrale dal sistema di incentivazione denominato CIP6/92. I vertici aziendali hanno inoltre sottolineato che le procedure e le attività progettuali per avviare una filiera complessa come la realizzazione di un rigassificatore esigono tempi lunghi e approfondimenti, ma che in ogni caso tale realizzazione resta uno degli obiettivi strategici del gruppo API. In particolare il consigliere Ferrari ha rilevato che “occorre riflettere sul fatto che ogni ciclo economico è destinato a possibili trasformazioni”.

Luchetti, preoccupato anche per la crisi occupazionale che si determinerebbe nell’indotto, in conclusione ha tenuto a rimarcare l’esigenza di “avere garanzie dall’Api per il futuro dei lavoratori  in un territorio che non solo ha ricevuto ma ha anche dato molto a questa azienda i in termini produttivi, ambientali e di risorse umane. E la realizzazione dell’obiettivo 6 dell’accordo con il Gruppo API sullo sviluppo delle fonti rinnovabili è fondamentale in tal senso”. Si ricorda che l’obiettivo 6 riguarda l’incremento della capacità produttiva nel campo eolico, fotovoltaico e delle biomasse in partnership con le società operanti  nel territorio; l’applicazione del know how acquisito nella conversione di bio masse vegetali in energia elettrica; la collaborazione nell’attività di ricerca e sviluppo nelle Marche nel settore delle fonti rinnovabili.  Inoltre lo stesso obiettivo 6 prevede, tra l’altro che, l’API attiverà investimenti per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico realizzando impianti per una potenza di almeno 20 MW sulle coperture e le pertinenze di edifici produttivi.

dalla Regione Marche

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Venerdì 22 giugno, 2012 
alle ore 15:48
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