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I centri sociali delle Marche condannano lo sgombero di Casa de’ Nialtri

Casa de' nialtri ad Ancona, nell'ex asilo Regina Margherita di via RagusaQuanto accaduto nella mattinata di mercoledì 5 febbraio ad Ancona è un atto di estrema gravità: strade bloccate, un intero quartiere blindato da mezzi delle forze dell’ordine; oltre un centinaio di agenti di polizia, carabinieri, guardia di finanza in assetto antisommossa che all’alba hanno fatto irruzione nell’ex asilo Regina Margherita e hanno imposto con la forza il trasferimento agli occupanti presenti nella struttura.


Un blitz poliziesco col quale si è deciso di procedere, militarmente, allo sgombero dell’ex scuola di via Ragusa. Una pesante responsabilità del sindaco Mancinelli e della giunta comunale di Ancona, capace di dare risposte alle emergenze sociali sull’esclusivo terreno dell’ordine pubblico.

Un blitz tanto imponente quanto vano, nel tentativo di porre fine, con l’occupazione abitativa, all’esperienza di Casa de’ nialtri, manifesto del volto di un’Ancona aperta e solidale, di una città che spontaneamente, dal basso, autorganizzandosi, ha saputo sperimentare nuova socialità, dare realtà concreta a una nuova forma di vita in comune.

Nessun passo indietro è concesso quando in gioco ci sono i diritti fondamentali. La rete dei Centri Sociali delle Marche continuerà ad essere al fianco di Casa de’ nialtri, a difesa dei diritti violati dei suoi occupanti, nella battaglia per un nuovo welfare e per il pieno riconoscimento del diritto all’abitare.

da centri sociali delle Marche

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