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CNA, Cassa Integrazione in deroga da grande opportunità a limite organizzativo

CNA AnconaLa Legge Finanziaria 2010 (L. 191 del 23/12/2009) in materia di lavoro ha prorogato, per l’anno 2010, le misure a favore degli ammortizzatori sociali tra i quali la Cassa Integrazione in deroga.
 


A sostegno di questo strumento, il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali nell’accordo sottoscritto con la Regione Marche, ai sensi dell’art. 2 c. 36 Legge finanziaria 2009, ha stabilito che in base alle risorse assegnatealla Regione (40 mlin) le stesse venissero integrate con un contributo del 30% del trattamento in deroga, a carico del FSE-POR MARCHE, connesso alla partecipazione di percorsi di politica attiva del lavoro (formazione) in applicazione dell’accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni del 12/12/2009. Tutto questo, è stato fatto per contrastare la crisi in cui si trovava e si trova tuttora il Paese, che ha trovato la copertura in termini finanziari attingendo alle risorse dedicate alla formazione.

Sono somme importanti dice il presidente della Cna di Ancona Marco Tirantiparliamo di circa 3 milioni di euro per la Provincia di Ancona, che Il presidente della Cna di Ancona Marco Tirantipossono dare una tutela a tutti quei dipendenti delle piccole imprese che altrimenti sarebbero rimasti senza copertura o con il rischio licenziamento. Il Governo e le restanti Istituzioni hanno sostenuto questa scelta vista la drammaticità della situazione economica. Anche la Cna ha sottolineato positivamente questa scelta rispetto ad altre che invece abbiamo giudicato in maniera più critica. Ma il nocciolo della questione, a distanza di un anno o poco più e con la proroga per il 2010, è diventato un altro: avendo attinto a fondi per la formazione, l’Europa richiede modalità d’impegno definite e certe che vedono alla base la formazione del dipendente”.

Le modalità con cui le Province sono chiamate ad operare rendono infatti difficilmente compatibile, per non dire quasi impossibile, l’utilizzo nel momento del bisogno con il rispetto delle procedure.

Nella sostanza, i tempi di sospensione dei lavoratori che vengono posti in Cassa integrazione, non coincidono con i tempi attraverso i quali viene attivato il percorso formativo. La formazione insomma rischia di arrivare quando l’azienda ha già risolto il suo problema reintegrando il lavoratore e ciò renderà quindi difficile garantire la partecipazione ai corsi.

E’ allora necessaria ed urgente una riflessione in tal sensocontinua Tirantitutti gli attori coinvolti, Istituzioni e parti sociali, devono trovare una soluzione: o modifichiamo le procedure o troviamo in altri capitali le risorse. Senza interventi possiamo correre il rischio che a posteriori l’Europa ci richiami alle nostre responsabilità. Non solo, ma gestito in questo modo, siamo sicuri della funzionalità vera della formazione? Oltretutto non dobbiamo dimenticare che i lavoratori ad oggi non hanno percepito i loro stipendi, i quali sono legati ai corsi.

dalla
CNA Ancona

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Martedì 1 giugno, 2010 
alle ore 12:40
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