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Ancona, stop ai diserbanti per estirpare le erbacce negli spazi pubblici

Il capoluogo dorico, in collaborazione con la facoltà di Agraria, sarà uno dei primi Comuni italiani a sperimentare un nuovo metodo

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Estirpazione erbe ad Ancona

Una buona pratica per evitare l’inquinamento delle falde acquifere e tutelare la salute dei cittadini. E’ quella che sta mettendo in campo il Comune di Ancona, in sinergia con la Provincia di Ancona e riguardante lo sfalcio delle erbe infestanti.

Sinora per provvedere all’eliminazione di questo verde da scarpate, marciapiedi,ecc, venivano utilizzati (poiché pratica generalizzata, utilizzata ampiamente sul territorio nazionale ed europeo) diserbanti chimici, i quali benché considerati minimamente residuali, potrebbero provocare anche l’inquinamento delle falde acquifere e quindi essere pure tossici per l’uomo.

L’amministrazione dorica ha inteso, con quella provinciale, mettere in atto un processo virtuoso e procedere ad un diverso approccio al problema, meno impattante sotto il profilo ambientale e più economico, attraverso sfalci programmati che aiutano anche il contenimento dello sviluppo delle erbe infestanti.

“Abbiamo scelto questa strada – spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Emma Capogrossi – per tutelare la salute dei cittadini, affrontare questa problematica in maniera ecosostenibile e utilizzando nuovi sistemi naturali come il vapore la cui efficacia termica può essere ulteriormente rafforzata dall’uso combinato con una schiuma ricavata da prodotti completamente naturali.  Infatti sarà sperimentata ad Ancona, tra i primi comuni d’Italia, una nuova tecnologia che utilizza proprio l’uso congiunto ed in sicurezza del vapore e della schiuma. Quindi se i cittadini vedranno erbe alte è perché stiamo progressivamente procedendo con questo nuovo metodo che ci permetterà di avere di nuovo crescite esponenziali di erbe infestanti”.

La stessa Comunità europea aveva raccomandato già in passato la riduzione, per quanto possibile, o l’eliminazione dell’applicazione dei pesticidi sulle o lungo le strade, le linee ferroviarie, le superfici molto permeabili o altre infrastrutture in prossimità di acque superficiali o sotterranee oppure su superfici impermeabilizzate che presentano un rischio elevato di dilavamento nelle acque superficiali o nei sistemi fognari. Le indicazioni sono state recepite dal Governo italiano nel 2014 ed esse invitano gli enti locali ad utilizzare precauzione nell’utilizzo di pesticidi chimici.

Sulla base di questo, la Provincia di Ancona ha abbandonato l’utilizzo di prodotti pesticidi nell’ambito del trattamento delle scarpate delle strade extraurbane dalla primavera del 2015 a favore della tecnica dello sfalcio. Immediatamente dopo anche il Comune di Ancona, il Sindaco è la massima autorità sanitaria nel proprio territorio, ha preso in considerazione la valutazione di metodi alternativi al diserbo chimico nell’estirpazione delle erbe infestanti nell’ambito ambito urbano (marciapiedi, strade urbane e simili).

Pertanto attualmente la nostra città presenta erbe infestanti già cresciute in ambito urbano a causa del cambiamento di strategia non per un disservizio.

Per favorire la diffusione di tali tecniche alternative  e scambiare proficuamente le buone tecniche tra enti,   è stato attivato un tavolo tecnico di lavoro tra alcuni uffici comunali, l’Università degli Studi di Ancona,  la Divisione Botanica della Facoltà di Agraria, l’Anas per le strade di propria competenza e la R.F.I. per il diserbo lungo i binari e,  via via,  ulteriori enti e attori che possano contribuire in tal senso.

Tra questi anche alcuni comuni limitrofi, tra i quali anche il Comune di Falconara, che ha manifestato interesse nell’ambito di un più vasto interscambio di esperienze per affrontare problemi comuni e di condivisione delle buone tecniche.

Le modalità di intervento si possono ricondurre a tre alternative:

1 – dove c’è suolo la migliore soluzione in assoluto è lo sfalcio meccanico;

2 – dove non c’è suolo, ma l’area è raggiungibile con mezzi gommati, la soluzione è l’intervento manuale affiancato dall’uso della spazzolatrice, in particolari condizioni può essere necessario l’intervento con sistemi che usano il vapore la cui efficacia termica può essere ulteriormente rafforzata dall’uso combinato con una schiuma ricavata da prodotti completamente naturali.

Infatti sarà sperimentata ad Ancona, tra i primi comuni d’Italia, una nuova tecnologia che utilizza proprio l’uso congiunto ed in sicurezza del vapore e della schiuma.

Il Funzionamento  del macchinario può essere sintetizzato in questo modo:

1) Le malerbe sono sottoposte a trattamento termico sotto forma di acqua bollente (99.7%) e schiuma (0.3%);

2)La schiuma agisce come una coperta isolante che rallenta la dispersione termica, permettendo al calore di distruggere le piante;

3) Un agente bagnante nella schiuma accelera il trasferimento di calore alle cellule della pianta;

4)La pianta muore dopo qualche minuto – Un’applicazione ripetuta garantisce la morte del fittone;

3) dove non c’è suolo e l’area non è raggiungibile da mezzi gommati, occorre una valutazione della situazione per separare le piante che mettono a rischio la struttura (che possono essere eliminate selettivamente con sistemi a vapore) da quelle che possono essere tollerate senza danno.

L’insieme delle soluzioni proposte, nell’ambito più generale  della politica della Manutenzione della Città coordinata dall’Assessore Stefano Foresi,  tiene conto soprattutto di parchi,  giardini,  campi sportivi e  aree ricreative,  cortili e le aree verdi all’interno dei plessi scolastici, le aree gioco per bambini e le aree adiacenti alle strutture sanitarie.

Inoltre, la città di Ancona fa parte della Rete Italiana Città Sane – OMS che  vede le municipalità impegnate nella promozione e tutela della salute dei cittadini attraverso la collaborazione di tutti i settori comunali interessati e la messa in rete di tutti i soggetti coinvolti a livello cittadino su tali tematiche.

Due recenti documenti: la “Fase VI della Rete Europea Città Sane OMS” e il “Manifesto di Molfetta per una città resiliente” sottolineano l’importanza di sviluppare politiche di salvaguardia dell’ambiente attraverso una pianificazione urbana più attenta    alla salute e al benessere dei cittadini.

Il Manifesto di Molfetta ribadisce che una città resilente è una città che basa la sua conoscenza su dati certi e su una alleanza sistematica con gli esperti locali, l’università e gli enti di ricerca per elaborare le politiche migliori sull’ambiente e la salute dei cittadini. La città di Ancona, che detiene la vice presidenza della Rete Italiana Città Sane OMS attraverso  l’Assessore alle Politiche Sociali e Sanità, Emma Capogrossi, lavora, assieme alle altre città della Rete, per raggiungere questi obiettivi.

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