Si è dimesso nella giornata di mercoledì 17 febbraio Maurizio Urbinati, assessore anconetano con deleghr a lavori pubblici, frana, casa e patrimonio: tale decisione è maturata per via di alcune accuse risalenti già al 2013, riguardanti la sua presunta incompatibilità con la carica assegnatagli.

Alla base delle polemiche, l’incarico da lui svolto presso l’ERAP (Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica) in qualità di vice-direttore della sede di Ancona e di responsabile del Servizio Lavori a livello regionale. Il pomo della discordia era infatti rappresentato da quanto contenuto all’interno del decreto legislativo 29 dell’aprile 2013, per la precisione nell’articolo 12: secondo esso, infatti, non è permesso ricoprire allo stesso tempo incarichi dirigenziali nei quadri di un ente pubblico e di un Comune sopra i 15.000 abitanti.

Al tempo, Urbinati si era difeso sostenendo che la propria situazione non combaciasse con l’esempio descritto, venendo peraltro spalleggiato dall’amministrazione comunale dorica. L’ERAP si era invece pronunciato più volte in maniera opposta, facendo notare l’anomalia esistente.

Tra martedì 16 e mercoledì 17 è però cambiato tutto, in quanto l’ingegnere classe 1958 è stato destinato ad un nuovo incarico all’interno dell’ERAP, incarico stavolta indubbiamente incompatibile con l’assessorato: inevitabili a quel punto le dimissioni. Vale comunque ricordare che sul caso avevano chiesto per primi delucidazioni alcuni consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, autori persino di una mozione finalizzata ad analizzare con maggior attenzione la situazione venutasi a creare nel giugno 2013 con la nomina di Urbinati nella giunta Mancinelli.