Operazione “Cestia”, arrestato un afgano ad Ancona
Nell’ambito di una vasta operazione che ha riguardato alcune città italiane, nella giornata di martedì 11 gennaio la Digos della Questura di Ancona ha trattoin arresto il cittadino afgano B.S. di anni 25, residente ad Ancona, in osservanza di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal GIP del Tribunale di Roma ed ha altresì effettuato una serie di perquisizioni nei luoghi di lavoro, di residenza e delle pertinenze che riguardano l’arrestato.
L’attività di polizia giudiziaria operata dal personale della Sezione Antiterrorismo della Digos della Questura di Ancona, si è concretizzata a seguito una lunga ed articolata indagine estesa sul T.N. condotta dalla Digos e la Squadra Mobile di Frosinone, dalle Squadre Mobili di Roma e Bolzano e dalla Digos di Napoli con il coordinamento del Servizio Centrale Antiterrorismo, del Servizio Centrale Operativo e dell’Interpol e che ha interessato una cinquantina di soggetti quasi esclusivamente di nazionalità afgana.
L’operazione CESTIA, infatti, si è incentrata sul vasto fenomeno dell’immigrazione clandestina che vede l’Italia sia come luogo di “approdo” che come luogo di “transito” verso altre mete, da parte di soggetti di varie nazionalità, ma in questo contesto specifico provenienti da territori particolarmente “sensibili”, trattandosi per la maggior parte di afgani residenti in patria o profughi in Pakistan.
L’operazione trae origine da una più ampia indagine finalizzata al contrasto ed alla repressione di un traffico internazionale di eroina dall’Afghanistan e Pakistan verso l’Italia, oltre che sospettata di sostenere, almeno con parte degli illeciti proventi, la causa jihadista e filotalebana del noto movimento Tehreek-E-Nafaz-E-Shariat-E-Mohammadi, con un braccio armato operativo in Pakistan nella valle dello Swat, al comando del leader talebano MAULANA FAZLULLAH.
L’organizzazione in questione operante in Italia, era di fatto aderente al programma del più esteso gruppo criminale transnazionale di appartenenza, fungendo da ponte virtuale per il trasferimento dei clandestini, dietro compenso in denaro, dalle regioni dell’Afghanistan ai paesi del centro e nord Europa.
Detto sodalizio, dalla metà del 2008, ha procurato non solo l’ingresso illegale di clandestini dalla Grecia in Italia, muniti anche di documenti e titoli di viaggio falsi, ma organizzava anche il trasferimento ed il dislocamento degli stessi nelle varie località anche italiane.
Per il soggetto arrestato, dimorante in questa giurisdizione, la misura coercitiva è stata eseguita per il delitto previsto e punito dagli articoli 110 e 648 bis del codice penale, perché in concorso con un altro afgano dimorante a Roma, trasferiva denaro proveniente dall’attività delittuosa dell’immigrazione clandestina, nello specifico compiendo operazioni bancarie sui propri conti correnti finalizzati ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro.
Nel totale sono state eseguite 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui due eseguite all’estero, nonché 8 sequestri preventivi di phone center gestiti dai capi dell’organizzazione. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria di Roma.
dalla Questura di Ancona
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