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Le ombre di Vinicio Capossela incantano il pubblico di Ancona

Due ore e mezza di magia per la data al Teatro delle Muse del tour "Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi"

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone Luchetti

Già a partire dall’invito, rivolto al pubblico a inizio concerto, a restare nel buio insieme agli artisti, rinunciando ad accendere gli schermi degli smartphone, si è intuito chiaramente che stava iniziando uno spettacolo “notturno”, fatti di poche luci e molte ombre: quelle che per le seguenti due ore e mezza hanno avvolto Vinicio Capossela e i suoi musicisti sul palco del Teatro delle Muse di Ancona, nella serata del 5 aprile.

“Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi”, il tour che il cantautore sta portando nei teatri di tutta Italia, ha nel titolo il suo filo conduttore: partendo dalle “Canzoni della Cupa” contenute nell’ultimo album di Capossela, anche i molti successi della sua carriera che figurano in scaletta trovano ragione di essere nell’ombra e dall’ombra e risuonano tra le figure proiettate sulla suggestiva scenografia.

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiTeli dietro ai musicisti, una rete dalla trama leggera tra di essi e il pubblico. Luci che provengono quasi sempre dal fondo del palco, capaci di creare scene sempre diverse per accompagnare le canzoni che scorrono: spesso è lo stesso Capossela a diventare ombra di sè e dei personaggi che canta, fino a duettare con la sua stessa sagoma. Altre volte sono le sagome a prendere vita e raccontare visualmente le storie che vengono cantate.

Ecco allora apparire sullo sfondo e in primo piano, davanti agli artisti, le fascine di legna e le atmosfere rurali e popolane, fino a sconfinare nel country, dell’ultimo lavoro di Vinicio Capossela, il minotauro di “Brucia Troia”, le sirene dell’omonima canzone, le silhouettes di Modigliani per “Modì”, il “Corvo Torvo” e pure un gallo in “Faccia di corno” e “Lo sposalizio di maloservizio”, i fuochi artificiali per il “Marajà” per arrivare al crescendo finale e indiavolato del “Ballo di San Vito”.

Su i teli, giù la rete, basta ombre, su le luci: applausi. E poi i bis, brindando con birra e vino alle Marche, intonando un’immancabile “Che cos’è l’amor” e dedicando a Mario Dondero la sempre emozionante “Ovunque proteggi”.

Foto gentilmente concesse da Simone Luchetti

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone Luchetti

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone Luchetti

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone Luchetti

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone Luchetti

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone Luchetti

Vinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone LuchettiVinicio Capossela in concerto al Teatro delle Muse di Ancona - foto di Simone Luchetti

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