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Partono a Morro d’Alba le Giornate di fotografia, quest’anno dedicate a Luigi Ghirri

Domenica 7 maggio il primo incontro della rassegna curata da Simona Guerra e Lisa Calabrese

Luigi Ghirri, foto

Domenica 7 maggio Morro d’Alba (AN) si terranno i primi incontri della sesta edizione di Giornate di fotografia, previste per tutto il mese di maggio in giro per le Marche e curato da Simona Guerra e Lisa Calabrese.


Paolo Monina, fotoQuest’anno l’ospite d’onore è Ilaria Ghirri, erede del grande fotografo emiliano Luigi Ghirri.

Alle ore 11,00 presso l’auditorum di Santa Teleucania, in esclusiva per Giornate di fotografia Ilaria darà corpo a un intervento e a una narrazione sulla biografia e sul lavoro di suo padre Luigi, accompagnando il racconto con una proiezione corposa, presentando il lavoro fotografico e concettuale di uno dei padri della fotografia italiana.

Simone Francescangeli, fotoIlaria Ghirri dialogherà con Simona Guerra, nipote di Mario Giacomelli, l’occasione sarà dunque utile per mettere in relazione il lavoro dell’autore emiliano con quello del grande autore di paesaggio marchigiano.

A seguire, alle ore 15,00 verrà poi presentato per la prima volta un progetto di fotografia e scrittura curato da un gruppo di autori del territorio.

Si tratta del progetto Statale 360 “Arceviese” nato nella primavera del 2016 dall’incontro tra Simone Francescangeli, Giorgio Granatiero, Simona Guerra, Stefano Mariani e Paolo Monina.

Stefano Mariani, fotoIl 28 agosto 2016 essi hanno intrapreso un viaggio singolare: dall’alba al tramonto, partendo dal mare (Senigallia) hanno percorso i 45 chilometri della Strada statale 360 fino alla città di Arcevia allo scopo di comprendere cosa rappresentasse quella strada per loro, che in quei luoghi sono nati.

Percorrerla ed attraversarla, ognuno con mezzi di trasporto diversi (bicicletta, auto, moto ma anche a piedi) è stata l’opportunità per raccontarla con la fotografia e la scrittura comprendendo in maniera profonda aspetti fino a quel momento nascosti agli osservatori per causa della sua ovvietà. In antitesi al concetto di rilevamento fine a se stesso questo lavoro si propone come presa di coscienza attuata per mezzo artistico di tipo individuale – prima – e collettivo – poi – che può svolgere una funzione pratica di documento sociale preziosa per la collettività e per le istituzioni pubbliche.

Giorgio Granatiero, foto“Si tratta di una ricerca durata circa un anno” racconta Simona Guerra “In cui abbiamo studiato ed analizzato questo territorio. Ne è nato un lavoro molto articolato che crediamo possa essere d’interesse sia per gli autori che si occupano di questo genere di fotografia ma anche per chi vuole riflettere e avere più elementi per comprendere meglio il luogo in cui viviamo, certe sue problematiche, alcuni suoi punti di forza e debolezza. Personalmente sento questo lavoro come un’azione a metà fra il documentare e il “guardare consapevolmente. Un’azione diversa da un rilevamento; piuttosto una presa di coscienza piena di amore e a tratti anche di rabbia nei confronti dello stato in cui versa il territorio”.

Gli eventi sono tutti gratuiti e proseguono nelle settimane a venire con queste date: 14 maggio – Ostra (AN); 19-21 maggio – Capodarco di Fermo; 27 maggio – Senigallia; 28 maggio – Ancona.

Seguite l’evento e i dettagli su: www.giornatedifotografia.it.

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