Sfruttamento del lavoro, arrestato 37enne pakistano residente a Staffolo
L'uomo, M.A., offriva lavoro sottopagato e sistemazioni degradate ai suoi connazionali. Coinvolte anche due aziende agricole
Una rete dedita allo sfruttamento lavorativo di alcuni cittadini extracomunitari è stata smascherata nella giornata di mercoledì 27 settembre da parte dei Carabinieri di Staffolo e Jesi, al lavoro da più di un anno su questo caso.
Già nei primi mesi del 2016, infatti, i militari avevano iniziato a monitorare gli spostamenti di un 37enne di nazionalità pakistana, M.A., residente a Staffolo e titolare di una ditta operante nel settore agricolo: il sospetto era che l’uomo avesse dato vita a un’attività di caporalato simile a quella riscontrabile in altre zone d’Italia, ma ancora alquanto rara nel territorio marchigiano.
Con l’intensificarsi delle voci riguardanti l’organizzazione illecita messa in piedi dal 37enne, all’inizio di quest’anno i Carabinieri hanno quindi cominciato a mettere in atto una serie di controlli e pedinamenti, i quali hanno poi dato i propri frutti nella giornata di mercoledì.
Alle prime luci dell’alba M.A. è stato così visto mentre trasportava altri nove pakistani, fatti salire su un furgone tra Staffolo e Santa Maria Nuova, fino a due aziende agricole della Vallesina, dove i lavoratori sono stati impiegati nella raccolta dell’uva.
Il successivo blitz condotto dalle forze dell’ordine ha permesso di far emergere la reale situazione esistente. M.A. aveva stipulato un contratto con i titolari delle aziende secondo cui i nove pakistani sarebbero stati retribuiti con 7 euro all’ora, 2 in meno rispetto alle tariffe previste nel contratto nazionale per i lavoratori agricoli: essi, tuttavia, venivano pagati ancora meno (5€ l’ora) in quanto individui difficilmente in grado di far valere le proprie ragioni, sia per la poca conoscenza della lingua italiana sia per l’impellente necessità di denaro.
Gli stessi erano inoltre residenti presso diverse strutture messe loro a disposizione da M.A., nelle quali regnava la sporcizia e il degrado: per queste squallide sistemazioni, il 37enne si faceva pagare 100 euro al mese in cambio di vitto e alloggio.
L’uomo è stato immediatamente tratto in arresto per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, venendo quindi trasferito nel carcere di Montacuto. Rischiano guai seri anche i titolari delle due aziende agricole coinvolte, al pari di un altro cittadino pakistano risultato complice di M.A.: con ogni probabilità essi saranno accusati di concorso nei reati contestati al 37enne arrestato.
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