Vasco è ancora qua… e fa il pieno con la data zero di Ancona
Il rock del Blasco e un palco dagli effetti spettacolari per i 35.000 al Del Conero –GUARDA le FOTO del concerto
Biglietti esauriti in pochi giorni e fan che si sono mobilitati da mezza Italia per la “data zero” del tour 2011 di Vasco Rossi, che il 5 giugno ad Ancona anticipava di una settimana l’esordio ufficiale all’Heineken Jammin’ Festival di Mestre. C’erano tutte le premesse per una grande serata allo Stadio Del Conero, che rischiava di essere rovinata dalla pioggia.
Per fortuna il meteo è stato clemente con gli oltre 35.000 che hanno affollato l’impianto anconetano, consentendo loro di gustarsi al meglio questa anteprima di KOM+011, questo il titolo del tour di Vasco che segue l’uscita del CD di inediti “Vivere o niente”. E il Blasco nazionale ha ripagato l’attesa dei suoi fan (e la pioggia sopportata nel pomeriggio) con uno spettacolo decisamente scenografico, se vogliamo definirlo con un termine secco.
Il palco, un’immensa torre a base triangolare, lasciava appena intuire gli effetti di luci, laser, colori, immagini, suoni e fiamme (sì, pure quelle!) che avrebbe travolto di lì a poco la platea, lasciando a tratti i fan a bocca aperta e col naso all’insù. In questo tour 2011, Vasco ha dato anche spazio alle coregrafie, con un gruppo di ballerine che si scatenano su un medley di “Rewind”, “Ti prendo e ti porto via” e “Gioca con me”.
Scenografia mirabolante, ballerine, il popolo adorante di Vasco… tutto a far da contorno alla musica che la band di Rossi interpreta come sempre alla grande, con lunghi e trascinanti assoli di chitarra di Maurizio Solieri e Stef Burns. Impossibile non saltare su “Gli Spari Sopra”, non tenere il tempo battendo le mani, non cantare “Albachiara” o “Vita Spericolata” in coro.
E a Vasco si perdonano anche le lunghe uscite di scena tra un pezzo e l’altro ed i movimenti appesantiti sul palco, che non sono più quelli di qualche tempo fa (d’altronde gli anni passano anche per lui!). Gli si perdonano quando ci si rende conto della sua enorme potenza comunicativa, della capacità di portare intere famiglie a un suo concerto o di far arrivare un gruppo di fan da Matera ad Ancona. Ma soprattutto gli si perdonano quando si presenta da solo sul palco, imbraccia la chitarra e ti fa venire i brividi cantando “Sally”.
di Luca Ceccacci
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