Protesta nel carcere di Ancona, il Lisiapp chiede l’intervento del Ministero della Giustizia
“Nel prendere atto che il nuovo Guardasigilli Severino si è dichiarato favorevole ad iniziative intese a decongestionare il sovraffollamento delle carceri, assistiamo ancora ad episodi di violenza come quelle della rivolta nell’istituto penitenziario di Ancona”: ad affermarlo è una nota del Libero Sindacato Appartenenti Polizia Penitenziaria LISIAPP, a firma del segretario Mirko Manna.
Manna sottolinea inoltre “l’esigenza urgente di una presa di coscienza delle problematiche da parte del dicastero della Giustizia, stante anche una condizione di inoperosita’, di sofferenza e di inaccettabile abbandono nell’amministrazione penitenziaria”.
Per il sindacato della Polizia penitenziaria Lisiapp, “sussiste infatti il rischio che con il continuo abbandono del sistema penitenziario del paese da parte di organi centrali e della stessa politica, si allarghi la protesta dei detenuti a macchia d’olio e a pagare come sempre sono gli uomini e donne della polizia penitenziaria”.
“In assenza di iniziative – conclude Manna – attiveremo forme di agitazione nazionale del personale rappresentato e auspicando con favore che il legislatore si faccia carico finalmente di cambiare la normativa che vede i poliziotti penitenziari privarsi del diritto di scioperare”.
Da Lisiapp
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