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Riciclaggio con l’aggravante mafiosa: 4 arresti nelle Marche

Sequestro preventivo di alcuni beni immobili ubicati in territorio marchigiano per un valore complessivo di 1.500.000,00 euro

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Carabinieri

Nelle prime ore del 25 febbraio, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale, coadiuvati da quelli dei Comandi provinciali di Ancona, Perugia e Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Ancona, nei confronti di tre professionisti marchigiani (due imprenditori e un broker finanziario) e di un imprenditore calabrese ritenuto elemento di spicco della cosca ‘ndranghestista degli ALVARO di Sinopoli (RC), per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio commessi con l’aggravante mafiosa.

Contestualmente alla misura precautelare, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di alcuni beni immobili ubicati in territorio marchigiano per un valore complessivo di 1.500.000,00 euro, nonché sono state eseguite numerose perquisizioni nei confronti di altri tre indagati, nonché di soggetti e società che, dislocati in varie regioni del territorio nazionale e all’estero, sono emersi nel corso delle attività d’indagine.

L’intervento odierno scaturisce dagli esiti dell’indagine denominata “OPEN FIBER”, avviata dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri nel gennaio 2018 a seguito di alcune segnalazioni per operazioni sospette, pervenute dall’U.I.F. della Banca d’Italia, in relazione alle quali sono stati accertati stabili rapporti economici tra l’imprenditore calabrese e i professionisti marchigiani destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto.

Le indagini hanno documentato un complesso meccanismo di triangolazioni finanziarie tra Italia, Inghilterra e Svizzera – che ha coinvolto altri professionisti sottoposti ad indagine, seppur non destinatari del provvedimento di fermo -, mediante il quale cospicue somme di denaro riconducibili alla predetta organizzazione criminale sono state riciclate, per il tramite del loro imprenditore calabrese, attraverso l’acquisto dei beni immobili sottoposti a sequestro preventivo.

Nel contesto delle indagini, vi è stato un costante e puntuale coordinamento della Procura Nazionale Antimafia atteso che una convergente indagine sulla medesima cosca degli ALVARO, condotta dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria, vedeva coinvolto lo stesso imprenditore calabrese sottoposto all’odierno Fermo di indiziato di delitto dell’A.G. di Ancona.

Lorenzo Ceccarelli
Pubblicato Martedì 25 febbraio, 2020 
alle ore 15:27
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