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Rischio sismico nelle Marche: l’unica strada è la prevenzione

Sismografo in azionePer prevenire il rischio sismico nelle Marche è necessario arrivare alla definizione di una legge regionale specifica sulla microzonazione sismica, una norma che provocherà una ricaduta sulla pianificazione e sulla programmazione urbanistica ed edilizia del nostro territorio e che metta al primo punto la prevenzione, prima del prossimo terremoto, per offrire sempre maggiore garanzia di sicurezza a tutte le strutture ma, soprattutto, a tutti i cittadini“.



E’ l’appello che lancia Enrico Gennari, presidente dell‘Ordine dei Geologi delle Marche, ai legislatori marchigiani che, entro agosto-settembre, in adeguamento alla normativa nazionale, dovranno approvare un testo sulla microzonazione sismica, una tecnica che, suddividendo il territorio in base alle condizioni litostratigrafiche, geomorfologiche e, quindi, di pericolosità sismica locale, costituisce il riferimento principale per le scelte pianificatorie e costruttive.

Non è sufficiente – afferma Gennari – investire sulla sicurezza degli edifici, aumentare le caratteristiche prestazionali, di resistenza delle costruzioni o l’isolamento sismico delle strutture edilizie per mitigare i possibili effetti del terremoto su un territorio vasto, articolato e con un patrimonio edilizio estremamente diversificato come il nostro. L’unica strada per combattere il rischio sismico è la prevenzione“.

Ben vengano, afferma Gennari, “gli interventi tecnologicamente avanzati e innovativi come i “dissipatori sismici”, ma solo dopo aver effettuato una seria microzonazione sismica, cosa che non mi risulta sia stata ancora fatta nei nostri Comuni”. Gennari ricorda che “l’Italia è un Paese sismicamente vulnerabile, dove si originano circa 2.000 terremoti l’anno, con edificati in larga parte ancora poco idonei a resistere ai terremoti o situati in zone geologicamente poco idonee. Ci sono stati ben 4.600 morti per terremoti, 500.000 senza tetto e 150 miliardi di euro spesi per il dopo emergenza negli ultimi 40 anni“.

La prevenzione, sostiene Gennari, “è l’unico modo per non sottoporre a danni gravi gli edifici e le costruzioni di tutta la regione, che ricade in un territorio considerato a rischio.E per fare una reale prevenzione del rischio sismico, occorre partire dal terreno su cui si costruiscono le fondamenta dello stabile, casa, infrastruttura o capannone. E’, perciò, fondamentale realizzare lo studio di microzonazione sismica, un’azione necessaria per la quale, anche nelle Marche, noi geologi ci siamo sempre battuti e che, finalmente, sta muovendo i primi passi“. Il Dipartimento regionale per le Politiche integrate di sicurezza e per la Protezione civile sta facendo partire, in collaborazione con le amministrazioni locali, uno studio in 18 Comuni marchigiani. Il progetto, coordinato dalla Protezione civile nazionale, a seguito dell’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri 3907/2010, sta coinvolgendo tutte le Regioni e, tramite loro e secondo annualità successive, dovrà interessare tutti i Comuni italiani.

Sempre il Dipartimento regionale di Protezione civile – aggiunge Gennari – ha realizzato, nei giorni scorsi, assieme all’Ordine dei Geologi e ad Anci Marche, il primo corso di formazione sulla microzonazione, cui hanno partecipato una cinquantina di geologi. Poca cosa per una nazione in cui, entro il 2016, per la prevenzione sismica, intesa come interventi non solo di rafforzamento e miglioramento sismico degli edifici ed infrastrutture, ma anche per i piani di protezione civile e per la microzonazione sismica, s’investiranno 960 miliardi di euro, pari solo all’1% di quanto occorrerebbe per mettere in sicurezza sismica il Paese. Bisogna certamente fare di più“.

da Ordine Geologi Marche

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Venerdì 4 maggio, 2012 
alle ore 16:46
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