Il 5% delle famiglie non ha soldi per mangiare
I consumi arretrano e secondo l’Istat il 5% delle famiglie non ha i soldi per mangiare. Non si chiude bene questo 2008 e sembra non cominciare bene il 2009.
La crisi infatti minaccia di mordere ancora più in profondità gli italiani nei prossimi mesi “a meno che non arrivi, e in fretta, una reazione”. E’ il parere di Otello Gregorini, direttore provinciale della Cna, secondo il quale “occorre che l’Italia e l’Europa mettano a punto una forte politica per il rilancio dei consumi e della domanda aggregata, una politica che sfrutti tutti i varchi utili e possibili per invertire l’andamento del ciclo economico”.
“Malgrado l’innegabile quadro di rigidità imposta dai nostri vincoli di bilancio e dal nostro debito pubblico – secondo Gregorini – il punto centrale resta il rilancio dei consumi e della domanda. È indispensabile, perciò, che Italia, Europa e gli altri stati dell’Ue ne discutano insieme al fine di pensare a una politica economica che possa anche contare, nella fase più acuta della crisi, sull’ipotesi di derogare temporaneamente ai parametri e ai vincoli di bilancio stabiliti da Maastricht, con l’impegno da parte degli stati membri a rientrare nei limiti in un tempo determinato”.
La strategia scaccia-crisi, a parere della Cna, per essere efficace dovrà giocoforza concentrarsi sull’intero sistema della micro e piccola impresa europea, che ha una presenza diffusa in tutto il continente ed ha bisogno di una grande politica di protezione e sviluppo.
“E’ arrivato il momento – continua Gregorini – di superare antiche convinzioni e vecchi paradigmi che sono usciti in qualche modo feriti da questa crisi, che appare completamente nuova nella sua evoluzione e nelle sue conseguenze. In fondo, quella che è stata definita come la vecchia Europa parte da posizioni meno precarie rispetto ai nuovi Stati Uniti; può contare su uno stato ancora forte e su un solido sistema di welfare e protezione sociale. Non avere puntato tutto sulla finanza a mezzo finanza, insomma, può aiutarci davvero”.
Per quanto riguarda l’economia vera, quella delle fabbriche e delle piccole imprese, Gregorini afferma che può trovare opportunità di sviluppo “con i grandi progetti d’innovazione e risparmio energetico, con un piano per la realizzazione di piccole infrastrutture di immediata spendibilità. E anche con gli investimenti sulla scuola, con le riforme che potenziano gli ammortizzatori sociali e attenuano gli effetti distruttivi della precarietà del lavoro. Si tratta di linee di sviluppo che possono avere molta sostanza se declinate a livello nazionale in una grande logica europea”.
“Tutte le grandi risorse di cui disponiamo nel nostro Paese – conclude Otello Gregorini – vanno messe a disposizione del rilancio. Servono meno conflitti, meno parole, più sostanza. Abbiamo una sfida difficilissima davanti a noi, tutti devono dare il loro contributo per vincerla”.
Dal CNA Ancona
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