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Marche, Unioncamere: “La crisi non ferma la voglia di impresa”

ImpresaMarche, la crisi non ferma la voglia d’impresa. Tra aprile e luglio le imprese registrate alle Camere di commercio della regione sono aumentate di 990 unità. Le nuove iscrizioni sono state 2.959 mentre le cancellazioni si sono fermate a 1.969.


La dimostrazione di vitalità del sistema produttivo regionale nel secondo trimestre dell’anno non basta a compensare il saldo negativo (-1.641) che si è avuto tra gennaio ed aprile, ma dimostra che i nostri distretti, pur non brillando, resistono in attesa che l’economia marchigiana superi la recessione e riprenda a crescere. Positivo anche l’andamento dell’artigianato con 1.253 iscrizioni e 961 cessazioni, per un saldo positivo di 292 unità.

Vedere che in un periodo così difficile ogni giorno, negli ultimi tre mesi ci sono stati 33 marchigiani che hanno avviato un’attività imprenditoriale” – afferma il presidente dell’Unioncamere Marche Alberto Drudi – “rappresenta un segnale incoraggiante per il futuro e testimonia come il nostro modello di sviluppo, fondato su una imprenditorialità diffusa e sulla valorizzazione dei territori, sia tutt’altro che superato. Ma i quasi 3 mila neoimprenditori coraggiosi che si sono messi sul mercato negli ultimi tre mesi, non vanno lasciati soli, soprattutto nei primi anni di vita. Servono politiche di sviluppo a misura di piccola e media impresa e il sistema camerale è pronto a fare la sua parte, in sinergia con la Regione, le associazioni di categoria e gli enti locali. In particolare occorre internazionalizzare ancora di più le nostre imprese, migliorare l’accesso al credito, sostenere l’occupazione e l’innovazione, tutelare la tracciabilità e la qualità dei prodotti e, soprattutto, valorizzare le eccellenze del territorio, in un contesto che sia sempre più favorevole agli operatori economici”.

Per quanto riguarda i principali settori economici della Regione, si è avuta una forte crescita del numero delle imprese commerciali (+327) grazie anche al contributo delle imprese etniche), mentre la crisi continua a mordere forte l’autotrasporto (-333) che paga la concorrenza dei vettori stranieri, l’aumento del prezzo del gasolio e il calo delle commesse. Gli altri settori registrano tutti saldi positivi tra le iscrizioni e le cessazioni di attività. In particolare i servizi di alloggio e ristorazione (+207) mentre anche il manifatturiero (+65) e l’agricoltura (+99) tornano a crescere, così come le costruzioni (+86). Anche se in questo caso si tratta quasi esclusivamente di dipendenti di aziende edili che, perso il lavoro, hanno scelto di mettersi in proprio piuttosto che rimanere disoccupati.

Guardando alla ragione sociale delle nuove imprese, si può vedere come le imprese individuali sono tornate sopra quota 103 mila, aumentando di 552 unità. Notevole anche la crescita delle società di capitale (+305), specialmente tra i giovani imprenditori mentre anche le società di persone aumentano di 103 unità. Il numero delle imprese registrate alle Camere di commercio è aumentato in tutte le province marchigiane, con tassi di crescita che sono andati dallo 0,68 di Fermo allo 0,43 di Ascoli Piceno, passando per lo 0,62 di Macerata, lo 0,60 di Ancona e lo 0,55 di Pesaro e Urbino.

da Unioncamere

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 12 luglio, 2012 
alle ore 17:06
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