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Biogas, Cardogna: “Più attenzione per l’ambiente e le persone”

Adriano CardognaAdriano Cardogna scrive a Spacca, Donati e Petrini: perplessità per la delibera che la Giunta regionale si appresta ad approvare con i criteri per la realizzazione delle centrali biogas nelle Marche.


I Verdi delle Marche sono favorevoli a tutte le forme di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ovviamente quando queste non creano problemi all’ambiente e sono concretizzate nel rispetto del territorio, della salute dei cittadini e del valore della partecipazione delle comunità ai processi decisionali della pubblica amministrazione.” Adriano Cardogna, consigliere regionale dei Verdi in Regione, interviene in merito al dibattito che è molto vivace in questo periodo sulla realizzazione delle centrali per la produzione di biogas e per le quali la Giunta regionale ha predisposto una delibera che dovrebbe essere approvata nella Giunta di mercoledì 1 agosto.

Per questo Cardogna ha inviato al Presidente Spacca e agli Assessori Donati e Petrini una lettera nella quale evidenzia gli aspetti che, secondo i Verdi, dovrebbero essere valutati con particolare attenzione: salvaguardia dell’ambiente e salute dei cittadini. “Ancora una volta s’interviene in modo, oggettivamente, tardivo. – afferma Cardogna – Come è accaduto per il fotovoltaico. In quel caso, però, la responsabilità è stata tutta del Governo nazionale. Quello che non cambia è che la speculazione finanziaria continua a farla da padrona e che la Regione, sembra non aver avuto, a oggi, strumenti per governare, nel territorio, la realizzazione degli impianti a biogas. Questo dubbio sarà risolto dal TAR cui i cittadini sono ricorsi per l’annullamento degli atti che hanno portato gli uffici regionali a rilasciare le autorizzazioni”. Il contributo che i Verdi vorrebbero dare alla Delibera in questione riguarda essenzialmente l’applicazione della Delibera n.1448/2007 sui Nitrati e dei divieti in essa contenuti.

Inoltre – prosegue Cardogna – già al momento della presentazione della domanda, da parte delle società, dovrebbe essere dimostrato l’effettivo possesso dei terreni per un periodo pari alla durata dell’impianto, possesso che deve necessariamente riguardare anche le superfici dove si spande il digestato e i reflui zootecnici. Inoltre la relazione tecnica dovrebbe prevedere il ripristino dello stato dei luoghi in previsione della dismissione dell’impianto, ripristino quindi anche dei terreni usati per lo spandimento dell’effluente zootecnico”.

Per evitare la sottrazione di terreni avocati all’agricoltura al solo scopo di realizzare colture dedicate alla produzione di biomasse, sarebbe opportuno prevedere che almeno il 50% della biomassa sia prodotta da terreni abbandonati. A questo scopo bisognerebbe istituire un registro regionale dei terreni abbandonati. Un altro aspetto da considerare riguarda l’applicazione degli incentivi ai sensi del recente decreto ministeriale del 6 luglio, che abbinato a uno screening ambientale concorrerebbe alla determinazione di una graduatoria finale. Questo metodo consentirebbe di dare la precedenza a impianti che presentano determinati requisiti, non ultimo l’inserimento in contesti ambientali e sociali idonei.

da Adriano Cardogna
consigliere regionale

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Martedì 31 luglio, 2012 
alle ore 16:42
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