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Imprese giovanili in calo, le Marche arretrano di più

Dati nazionali e regionali. Settori che crescono e startup innovative. L'importanza delle imprese giovanili

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Giovani e impresa

L’invecchiamento in Italia non interessa soltanto la popolazione, ma riguarda anche le aziende. Negli ultimi dieci anni si è vista infatti una diminuzione delle imprese giovanili, rilevata da uno studio condotto da InfoCamere. Le regioni del centro sono tra quelle in cui il fenomeno è più accentuato, con le Marche in testa.

Dati nazionali e regionali

Lo studio, basato sui dati del Registro delle imprese riguardanti gli ultimi dieci anni, mostra chiaramente un calo delle aziende giovanili registrate nel periodo in questione. Le imprese di proprietà di persone sotto i 35 anni di età erano a fine 2012 l’11,1% del totale, mentre alla fine del 2021 erano scese all’8,9%. Guardando ai numeri assoluti, le imprese giovanili sono calate di circa 137.000 unità a livello nazionale. In questa cifra sono incluse sia le aziende che hanno terminato l’attività, sia quelle guidate da persone che nel frattempo hanno superato i 35 anni di età.

Prendendo in considerazione le differenze territoriali, si nota un calo più pronunciato nelle regioni centrali, con Marche al primo posto e a seguire Abruzzo, Toscana, Molise e Umbria. Nelle Marche le imprese giovanili sono calate del 32% rispetto al totale delle aziende registrate in regione. Le Marche sono inoltre l’unica regione in cui sono diminuite anche le imprese non giovanili, scese del 3,5%. L’unica regione nella quale le imprese giovanili sono aumentate è il Trentino-Alto Adige, con un incremento del 6,5%.

Per quanto riguarda i settori interessati dal fenomeno, si nota che i giovani mostrano un ridotto interesse in particolare per le attività più tradizionali, con un calo deciso nei settori dei trasporti, delle costruzioni, del commercio, e delle attività estrattive e manifatturiere.

Settori che crescono e startup innovative

Nonostante il calo generale, le imprese giovanili mostrano un certo dinamismo in alcune aree più innovative. Le aziende guidate da under 35 sono aumentate in quattro settori: servizi alle imprese, istruzione, attività professionali, tecniche e scientifiche, e finanza e assicurazione. È interessante notare che, tra le startup innovative registrate di recente, quelle a prevalenza di under 35 sono il 18,5%. La percentuale si ferma invece al 15% circa per le nuove aziende non innovative. Il settore prevalente per le startup innovative è proprio quello dei servizi alle aziende in campo digitale, che raggiunge il 75% del totale. Non è raro che una startup sia creata da giovani interessati alle nuove tecnologie digitali, che si formano imparando a programmare attraverso un corso intensivo come quello di Aulab e apprendono le basi di coding, ma anche strumenti utili per la gestione di progetti complessi come la metodologia Agile. Sono così in grado di pianificare con grande efficacia, organizzare i progetti in modo strategico e lavorare in team coordinandosi con gli altri colleghi.           

L’importanza delle imprese giovanili

Come abbiamo visto, le imprese giovanili sono spesso una fonte di innovazione fondamentale e si distinguono per l’offerta di servizi digitali all’avanguardia. Con l’arretramento delle aziende guidate da under 35 rallenta anche la crescita di settori emergenti e si perde la possibilità di immettere nel mercato idee nuove e promettenti. La situazione attuale rappresenta un momento di transizione importante tra un modello aziendale nato in epoca analogica e un futuro sempre più digitale. È possibile, quindi, che il calo delle imprese giovanili sia legato a un necessario passaggio di testimone all’interno del processo di evoluzione inevitabile dei fenomeni imprenditoriali. Sarà certamente cruciale dare il giusto valore alle imprese di under 35, favorendone lo sviluppo con misure adeguate e continuando a lavorare per rendere più accessibile a tutti l’istruzione e la formazione professionale necessarie per dare nuova spinta all’innovazione.

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