La rielezione di Barack Obama è una buona notizia: le sue ricette per affrontare la crisi economica in maniera concreta e seria, ponendo al centro dell’agenda il lavoro, la difesa delle fasce più deboli sono state capite e apprezzate dagli americani.



E’ una vittoria storica, contro i liberisti e loro ricette dannose. La sua è un’agenda democratica che funziona e che lo rende l’unico leader occidentale rieletto durante questa grave crisi economica. Obama interpreta al meglio l’idea di cambiamento inteso anche come un modello di sviluppo profondamente diverso rispetto a quanto la destra nel mondo ed in Europa, con Reagan e la Tatcher per primi, ha seminato dai primi anni 80 a noi con il ripiegamento difensivo, l’egoismo sia esso di singoli individui, di ceti sociali, di territori, di nazioni mandando in frantumi un’idea di solidarietà e di destino comune.

E invece i Democratici credono che nessuno possa salvarsi da solo, innanzitutto. Nessuno può star bene davvero se anche gli altri non stanno bene. Chi continua a pensare di uscire dalla crisi difendendo i propri interessi, e lasciando che altri precipitino sempre più a fondo, sbaglia. Lo diceva Reagan ieri, lo diceva Romney sino a qualche ora fa. Arricchitevi, in sintesi era il messaggio dello sfidante di Obama. Ma in questi 30 anni quando l’Italia, l’Europa, l’Occidente sono cresciuti la ricchezza non è stata ridistribuita in maniera equa. Chi era più ricco è diventato ancora più ricco e chi era povero e’ diventato più povero.

Ad aggravare il tutto un impianto istituzionale europeo risultato troppo debole rispetto allo strapotere della finanza. Ecco perché motivo l’esigenza di darci un traguardo nuovo: rilanciare il grande sogno europeo, gli Stati Uniti di Europa. Cedere un po’ di sovranità nazionale per recuperare peso e ruolo rispetto alla grande finanza e ai grandi speculatori. Per l’Europa si tratta di una bella notizia; Obama continuerà ad essere un leader aperto al mondo, ha gestito con responsabilità uno scenario internazionale in continua evoluzione lavorando attivamente per la pace e il dialogo. Con Obama vincono i Democratici. Ora tocca ai Democratici italiani vincere per cambiare.

da Emanuele Lodolini
segretario provinciale PD