Tiziano Ferro finalmente di nuovo dal vivo: tutto esaurito per il concerto ad Ancona
Il racconto della tappa dorica del TZN Tour 2023 con le parole e, soprattutto, attraverso le foto di Simone Luchetti
Di nuovo in tour a sei anni di distanza dall’ultimo concerto di Firenze nel luglio 2017, Tiziano Ferro fa tappa allo Stadio del Conero con TZN 2023 e fa il tutto esaurito.
Venti anni di carriera ripercorsi presentando dal vivo il suo ultimo disco Il Mondo è nostro prodotto dallo stesso Tiziano Ferro con Marco Sonzini.
Venti anni in cui è cambiato – dice l’artista – in maniera coerente alla sua natura di introverso che ha scelto una maniera estremamente estroversa per esprimersi quale la scrittura e la canzone pop.
Presentando il tour alla stampa, il cantante di Latina non fa segreto della necessità interiore di ritrovare il contatto con il pubblico dopo lo stop imposto dal Covid: “Lo spettacolo da sempre è una cura per l’essere umano. Tornare all’artista che si esibisce di fronte a un pubblico, così come avveniva nell’antica Grecia, alla vulnerabilità e alla fragilità delle persone che si incontrano di nuovo dopo un’epoca vissuta nel digitale, può avere un valore molto più alto di quello che si possa immaginare. Per cui questo è un tour che per me ha una valenza di significato superiore, un valore intrinseco di ritorno alla comprensione del motivo per il quale io faccio questo mestiere”
Dopo l’avvio del tour da Lignano Sabbiadoro lo scorso 7 giugno, lo show ha toccato Torino, doppia data a San Siro, Firenze, due date anche per l’Olimpico, Napoli, Bari e Messina.
La tappa anconetana, cui seguiranno Bologna, Padova e S.Margherita di Pula che chiuderà il tour italiano il 16 luglio, ha visto un piano viabilità appositamente studiato nonché treni speciali e bus navetta per coloro che han voluto raggiungere lo Stadio del Conero con i mezzi pubblici.
In scaletta 33 pezzi che comprendono l’ultimo lavoro Il mondo è nostro e ripercorrono la sua carriera dagli inizi. La serata inizia puntuale con Accetto miracoli, brano eseguito in questo tour per la prima volta dal vivo ma già nel cuore dei fans.
Tiziano parla con il suo pubblico e canta assieme a loro sopra un percettibile filo che li unisce. Appena il tempo di scaldare la voce e l’attacco di Sere nere fa scattare le ugole al pubblico e Tiziano lascia ai fan l’esecuzione di gran parte del cantato.
Grandi emozioni su E Raffaella è mia, il tributo appassionato a Raffaella Carrà: “con lei ho vissuto tantissimi anni di esperienza, serate, chiacchiere […] ci ha messo la faccia quando non erano in molti a investire su di me […] mi ha dato fiducia, ha visto in me cose che non vedevo e forse non vedo ancora […] L’addio non conta quando la storia che hai scritto è rimasta nel sangue di chi ti ama”
Oltre ventisei mila spettatori provenienti da tutta Italia e un grande palco con ledwall da 1000 mq. che ha ospitato il visual concept di un team di artisti messosi in evidenza sulla rete, contattato dagli show designer dello studio milanese Gio Forma e dal regista Romain Sabella di Clonwerk. L’attenzione dell’artista al visual non è cosa nuova: i fan più attenti ricorderanno lo stage del tour 2017 dove il light designer Giovanni Pinna mise assieme con un risultato originale strutture luci in movimento, ledwall e water screen.
Cambi di scena e cambi d’abito: potremmo definirlo styling interpretativo, che spazia dal full black minimalista ed intimista con cui apre il concerto all’elegant chic in bianco e glitter immerso nella scenografia di una foresta spoglia dai toni blu ottanio in L’ultima notte del mondo.
Le note e le parole di Almeno tu nell’universo suonano mentre sul ledwall scorrono le immagini (con i volti non riconoscibili) di Margherita e Andres, i due figli avuti grazie a maternità surrogata, che aprono a La prima festa del papà, brano che affronta in poetica un tema particolarmente sentito dal cantautore. Ancor più perché ciò accade nel giorno dell’affondo lanciato in diretta Instagram proprio da Ancona verso la prima cittadina di Latina Matilde Celentano per aver fatto marcia indietro sull’accoglimento della richiesta del cantante di garantire il patrocinio al Lazio Pride, cui ha preso parte il marito Victor con i figli indossando una t-shirt blu con la frase “Anche se non ci registrate siamo di Latina”. Nel messaggio, il cantautore aveva richiamato il principio di uguaglianza presente nella Costituzione.
Si congeda dal pubblico con La fine, singolo inciso già nel 2013, contenuto nell’album L’amore è una cosa semplice e composto dal senigalliese Francesco Tarducci in arte Nesli.
Non si fa attendere il bis. Si parte da Rosso relativo con tutto il pubblico in piedi; seguono Lo stadio, dedicato a tutti i presenti, Non me lo so spiegare e Il sole esiste per tutti.
Sul palco ad accompagnarlo Luca Scarpa (piano e direzione musicale), Davide Tagliapietra (chitarre), Christian Rigano (synth, organo Hammond, piano Rhodes), Gary Novak (batteria), Timothy Lefebvre (basso) e Corey Sanchez (chitarre)
Due ore “tirate” di bella musica che ha tenuto il pubblico sempre in tensione.
Foto e testo di Simone Luchetti
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