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Ad Ancona si parla di resilienza. Lodolini: “Concetto chiave per Ancona”

Convegno sulmonitoraggio della frana di AnconaIn questi giorni ad Ancona rappresentanti di 30 città di costa europee discutono di Cambiamento Climatico ed in particolare per verificare come come funziona il sistema di “Early Warning” relativo alla frana di Ancona. Un momento di incontro importante per ragionare attorno al grande e nuovo tema della Resilienza.
 


Già proprio la Resilienza, uno dei temi al centro della mia Agenda con la quale ho deciso di accompagnare la mia candidatura alla Camera dei Deputati nel solco dell’Agenda Bersani. Barack Obama ne ha parlato nel suo discorso di insediamento, a Davos è stato alcune settimane fa il tema del World Economic Forum, oggi se ne parla ad Ancona con particolare riferimento alla Frana ed il quotidiano la Repubblica giorni fa ha dedicato al tema un inserto speciale a firma Rampini, Bartezzaghi.
 
E’ una parola nuova alla quale occorrerà sempre più fare orecchio e attenzione, un concetto chiave. Perché dietro il concetto di Resilienza ci sono temi fondamentali come il riassetto del territorio, la protezione delle nostre comunità dai fenomeni climatici estremi e la ricostruzione della nostra economia reale. 
La sostenibilità e la resilienza sono concetti strettamente connessi fra di loro e condizionano gli sforzi pratici di ciò che deve essere fatto nella politica, nella governance e nella gestione dei complessi sistemi socioecologici. Il concetto di “resilienza”, identifica quella capacità di un ecosistema, inclusi quelli umani come le città, o di un organismo di autoripararsi dopo un danno. Il concetto di “resilienza” è stato da tempo introdotto e utilizzato dagli urbanisti moderni per identificare appunto la capacità, sempre più necessaria, dei sistemi urbani moderni di adattarsi agli effetti locali del cambiamento climatico sviluppando una flessibilità di risposta e di contenimento dei fenomeni e degli impatti correlati, che consenta di ridurre l’esposizione al rischio e la vulnerabilità delle Comunità, garantendo il funzionamento del cd “Sistema Urbano Minimo” (SUM) , ovvero di tutte quelle funzioni “vitali che costituiscono la città, senza le quali le città collasserebbero”.

Ad oggi gli effetti del cambiamento climatico sui sistemi urbani sono in alcuni casi diretti e facilmente riscontrabili e misurabili (erosione costiera, carenza idrica, ondate di calore etc.). In altri casi le connessioni agiscono sottotraccia e maturano effetti a lungo termine (es. impatti del cambiamento climatico sulla salute dei cittadini). Alluvioni, smottamenti, erosione costiera, fenomeni estremi, incremento delle temperature, instabilità meteo, sono tutti fenomeni che stanno via via impattando in modo sostanziale sulla qualità della vita delle nostre comunità e sul livello di dissesto del nostro territorio. Dobbiamo riattrezzare il territorio, per ridurre i rischi legati al cambiamento climatico.

La riduzione del rischio passa attraverso investimenti in infrastrutture, nel ridisegno delle modalità di progettazione sul territorio e per il territorio, nella costruzione di nuove e più moderne opere di ingegneria in grado di contenere gli impatti. Agire, non reagire, questo è il segreto per far fronte alla sfida che il cambiamento climatico ci sta ponendo.

da Emanuele Lodolini

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 21 febbraio, 2013 
alle ore 13:03
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