Incendi boschivi in provincia di Ancona: già sette eventi nel 2025, cinque le denunce
Se le cause sono riconducibili a condotte colpose, si rischiano da 2 a 5 anni di reclusione. CC Forestali raccomandano attenzione

Dall’inizio dell’anno nel territorio della Provincia di Ancona si sono registrati 7 incendi boschivi dei quali solo uno è riconducibile a cause naturali mentre gli altri sono tutti correlati ad azioni umane.
5 eventi sono avvenuti nel periodo compreso tra la metà di giugno e la metà di luglio, quando la calura estiva e l’assenza di piogge hanno favorito il fenomeno.
Le cause principali sono antropiche involontarie (colpose) cioè legate a condotte imprudenti da parte dei cittadini, i quali nelle ore più calde hanno acceso fuochi liberi per bruciare residui vegetali prodotti da potature o altre lavorazioni agronomiche. In particolare 3 eventi avvenuti nei comuni di Corinaldo, Cupramontana e Arcevia sono scaturiti da queste azioni, che hanno poi comportato l’intervento delle forze di spegnimento e le indagini dei Carabinieri Forestali i quali hanno denunciato i 3 responsabili per incendio boschivo colposo.
Altri 2 eventi sono scaturiti da lavorazioni agricole, dovute a surriscaldamento di mezzi o strumenti impiegati nelle ore calde della giornata.
A Genga un evento invece è stato generato da un fulmine caduto in località Nebbiano, dal quale sono poi bruciati circa un ettaro di vegetazione erbacea e arborea.
Si ricorda che dal 1° luglio e fino al 15 settembre la Regione Marche ha dichiarato il periodo di grave pericolosità di incendio boschivo, e durante questo periodo è assolutamente vietato accendere fuochi di qualsiasi tipo a distanza inferiore dai 200 metri dal bosco o anche mettere in atto azioni potenzialmente predisponenti incendi boschivi.
Tra le azioni espressamente vietate si ricordano le seguenti:
– Bruciare residui vegetali o accendere fuochi liberi di qualsiasi tipo nel periodo di grave pericolosità incendi boschivi (dal 1° luglio al 15 settembre) a distanza minore di 200 metri dal bosco – chi brucia residui vegetali verrà denunciato anche per il reato di gestione illecita di rifiuti a prescindere dalle distanze dalle aree boscate;
– Usare motori, fornelli o inceneritori che producono faville o brace a distanze inferiori ai 200 metri dalle aree boscate;
– Fumare nei boschi, gettare mozziconi ancora accesi o compiere ogni altra azione che possa creare pericolo di incendio boschivo;
– Compiere ogni altra azione determinante, anche solo potenzialmente, l’innesco di incendi boschivi.
Chi non rispetta tali disposizioni rischia sanzioni che vanno da 5.000 a 50.000 euro previste dalla legge quadro sugli incendi boschivi (353/2000), e se da tali condotte viene cagionato un incendio si rischiano le pesanti pene previste dall’articolo 423 bis del Codice penale con reclusione da 2 fino a 5 anni.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Ancona Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!