Piazza Cavour – Il progetto
Il progetto prevede innanzitutto l’aumento degli spazi dedicati al verde, che si attuerà, in particolare, con un nuovo disegno della parte centrale, ma anche con nuove piantumazioni laterali e con la sostituzione degli alberi secchi o malati.
Sotto la statua di Cavour sarà ristretta l’attuale aiuola, che farà da contorno al basamento.
Attorno ad essa, è previsto uno spazio circolare lastricato, contornato da altre aiuole alberate ai margini delle quali saranno sistemate una decina di panchine, sia rivolte alla statua, sia rivolte all’esterno rispetto ad essa. Non ci sarà una nuova pavimentazione, ma resterà il breccino come oggi.
Nella parte centrale, sotto la statua, e nei due assi di raccordo previsti tra il centro della piazza, il viale e il corso sarà però introdotta la pietra trachite , già presente in piazza Roma e prevista anche per corso Garibaldi.
E’ principalmente in questo modo, con il verde, le panchine e la pietra trachite, che si sostanzierà il ruolo della piazza: luogo di sosta e anche di raccordo con il viale della Vittoria e il nuovo corso Garibaldi.
Saranno eliminati gli attuali prefabbricati che ospitano bar ed edicola. Resterà solo lo Chalet quattro fontane. Al posto della fermata delle corriere è stata proposta una galleria di metallo. In questo lato della piazza si collocheranno i bar, l’edicola, la libreria e anche i servizi igienici.
La piazza manterrà la sua struttura ottocentesca e saranno valorizzate forme e funzioni già presenti.
Il lavoro condotto fino a questo punto è stato infatti svolto in modo filologico, tenendo conto cioè, delle motivazioni per cui questo spazio era nato, a ridosso delle mura di confine della città, e dei successivi sviluppi urbanistici, che le conferirono nuove funzioni e significati.
Nel disegno del piano del 1861 piazza Cavour rappresentava uno spazio ai margini della zona edificata e la statua di Cavour rispondeva all’esigenza di creare un fondale scenografico finale rispetto al Corso, che allora si chiamava Vittorio Emanuele, e un riferimento visivo per il principale asse pedonale e carrabile della città.
Con il Piano regolatore del 1914 e in particolare con la variante del 1918 che prevedeva una zona di espansione edilizia nella valle della Pannocchiara intorno all’asse centrale del viale Adriatico (oggi viale della Vittoria) e con la demolizione della cinta daziaria del 1926 si delineò definitivamente la nuova struttura della città su questo asse ortogonale al porto, strettamente legato agli elementi orografico-collinari di Ancona e coincidente con la linea di compluvio delle acque dalle colline circostanti.
A questo punto la piazza divenne la parte centrale di questo asse ortogonale.
Il progetto di oggi, dunque, mantenendo la centralità del monumento e valorizzandola con aiuole e luoghi di sosta, mantiene il concetto di piazza come riferimento visivo per questo asse pedonale.
Gli elementi di raccordo tra corso Garibaldi e il viale della Vittoria rimandano invece alla nuova assialità porto-Passetto, introdotta con il piano regolatore del 1918 e che ancora oggi caratterizza l’assetto urbanistico del centro città.
(Comune di Ancona)



















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