L’INRCA compie 40 anni, l’intervento del Sindaco Sturani
Sono passati 40 anni da quando il Ministro della Sanità Mariotti riconobbe all’INRCA di Ancona lo status di Istituto nazionale di ricerca e cura a carattere scientifico.
In realtà, la storia dell’INRCA parte molto prima e si intreccia in modo profondo con la storia sociale e sanitaria della città di Ancona. Parte nel 1844, 164 anni fa, con l’istituzione dell’Ospizio dei Poveri Vecchi, che nel 1961 diventò Istituto Nazionale di Riposo e cura per anziani.
Da allora molte sono state le cose realizzate o subite dall’INRCA: dalla crescita della presenza locale e nazionale, ai 13 anni di commissariamento, passando anche attraverso un terremoto.
Non ci nascondiamo che per molti degli anni passati l’INRCA ha vissuto in una condizione di incertezza istituzionale. Oggi questa condizione è superata. L’Ente è stato riformato, ha nuovi e stabili organismi nominati dalla Regione e dal Ministero che possono lavorare alla sua riorganizzazione.
Oggi l’ente ha un grande progetto attorno a cui lavorare: il progetto dell’Agenzia Nazionale per l’invecchiamento. Un progetto significativo e importantissimo, soprattutto in una regione come le Marche, in cui si vive meglio e bene, in cui si vive più a lungo. Siamo la regione più longeva d’Italia e viviamo in un Paese che invecchia anagraficamente. L’Italia, secondo i dati, è il Paese più vecchio d’Europa e si calcola che a metà del millennio avremo un indice di vecchiaia della popolazione residente pari a 3, il che significa che per ogni abitante fino a 14 anni ci saranno 3 over sessantacinquenni.
Diciamo subito che l’Agenzia nazionale per l’invecchiamento è una grande opportunità a cui tutti guardiamo con favore e con interesse.
Non è un punto di arrivo. E’ un punto di partenza. Bisognerà lavorare molto per affermarlo in Italia, volando alto e scegliendo come platea quella nazionale. Questo significa prodotti di ricerca di qualità, staff estremamente qualificati, relazioni importanti con gli altri istituti di ricerca. Questo non si può realizzare con le sole risorse che l’INRCA esprime oggi. L’affermazione dell’Agenzia nazionale per l’invecchiamento si può realizzare solo se il Ministero e la Regione sosterranno con grande forza questo progetto.
Queste nuove prospettive hanno avviato la discussione sulla nuova sede dell’INRCA. Il dibattito ha fatto riferimento alla necessità di un nuovo ospedale che sappia nel contempo far fronte alle necessità di un ospedale di ricerca e alle necessità assistenziali dei Comuni a sud di Ancona.
Su questi temi il Comune di Ancona intende utilizzare lo stesso slogan che si sta affermando in questi ultimi tempi nel mondo della disabilità: “NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI”. Il Comune di Ancona non solo è disponibile ma è fortemente interessato a discutere e a collaborare per lo sviluppo futuro dell’INRCA ma deve essere coinvolto in tutti i passaggi istruttori e decisionali. In questo modo troveremo insieme agli altri soggetti – la Regione innanzitutto – le soluzioni migliori e più celeri nell’interesse della nostra comunità.
Ancora conosciamo poco il progetto della Regione. Bisognerà approfondire ma non ci nascondiamo che la realizzazione di un nuovo ospedale costituisce una grande opportunità per un territorio, che diventa doppia nel caso dell’INRCA, che dovrà saper svolgere la doppia funzione della assistenza e della ricerca.
E’ un modo per servire un territorio con strutture di maggior qualità e sicurezza. L’interesse è tale che il Comune di Ancona, se le cose dovessero andare avanti, proporrà una o più aree del suo territorio per la realizzazione del nuovo ospedale.
Proprio per venire incontro alle esigenze dei Comuni limitrofi tali aree saranno individuate a sud della città, in stretta vicinanza con l’uscita autostradale di Ancona-Sud, proprio per favorirne la massima fruibilità a tutta la popolazione marchigiana, con particolare riferimento ai Comuni a sud di Ancona.
I 164 anni di storia che legano indissolubilmente l’INRCA alla città di Ancona rendono doverosa questa proposta, che sarà valutata – ne siamo convinti – con il necessario rispetto dalla Regione Marche.
Chi pensa a un ospedale sede dell’Agenzia nazionale per l’invecchiamento ha bene in mente le necessità di un ospedale finalizzato alla ricerca, con spazi importanti dedicati alle tecnologie più moderne e alle procedure e alle indagini più avveniristiche. Nell’ipotesi di costruzione di un nuovo ospedale che necessariamente deve avere caratteristiche di efficienza e di eccellenza due sono innanzitutto gli elementi che andrebbero salvaguardati e che sottolineiamo alla luce del dibattito che si è sviluppato sinora.
1. Le necessità di operatività della Agenzia nazionale per l’invecchiamento richiedono che la struttura sia intestata all’INRCA;
2. Le necessità di efficienza e di funzionamento rendono indispensabile che il nuovo ospedale non possa essere diviso in due, avere due padroni (INRCA e ASUR) e ruoli confusi.
Senza questo non faremmo gli interessi dell’Agenzia nazionale per l’invecchiamento e sarebbe anche difficile cominciare una discussione.
Nel mentre si sviluppano le riflessioni sul futuro dell’INRCA, non possono fermarsi le iniziative locali di riorganizzazione dell’INRCA stessa legate a specifiche esigenze della città di Ancona. Penso al Tambroni, il cui blocco è legato alle note vicende giudiziarie, sulla cui questione il Comune di Ancona si è costituito parte civile, e soprattutto alla apertura del Punto di primo intervento, dal quale ci aspettiamo un significativo sollievo per la popolazione e per il Pronto soccorso di Torrette.
E’ un momento importante per l’INRCA. Dobbiamo saper cogliere queste opportunità nell’interesse della comunità e del prestigio della struttura. Il Comune di Ancona seguirà ed accompagnerà il nuovo percorso dell’INRCA-Agenzia nazionale per l’invecchiamento, consapevole delle positive ricadute per la città di Ancona e per l’intera collettività che possono derivare dal successo dell’iniziativa.
Dal Comune di Ancona – Comunicato stampa
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