E’ accusato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione internazionale il recanatese M.S., 32 anni, figlio di un noto imprenditore del settore degli infissi, arrestato una settimana fa dalla Mobile di Ancona su richiesta del sostituto procuratore Rosario Lionello.



Scalvini era osservato da tempo: negli ultimi appostamenti, filmati video e intercettazioni telefoniche, i suoi spostamenti e le sue attività erano state vagliate attentamente dagli investigatori diretti dal Dottor. Di Munno.

A quanto emergerebbe, le relazioni di lavoro nate in Slovacchia avevano permesso all’arrestato di creare un giro internazionale legato alla prostituzione, spesso utilizzando dei social network slovacchi, dove venivano offerte possibilità di lavoro che in realtà nascondevano ben altre intenzioni.

Molte le ragazze attirate nella trappola ideata da Scalvini assieme a due colleghe slovacche (tutti e tre in carcere), per un guadagno mensile di circa 90.000 euro: nei guai sono finite altre sei persone (tutte denunciate) che avevano affittato gli immobili (a Marcelli di Numana e al Piano) dove si consumava la prostituzione.

di Andrea Pongetti