Un Palarossini gremito ha fatto da cornice, ad Ancona, alla tappa del Giro d’Italialand che Maurizio Crozza sta portando in questi mesi nei palasport italiani. Il comico genovese ha proposto nella serata del 19 aprile un’apprezzata galleria dei suoi più noti personaggi.



Platea e spalti del palazzetto dello sport anconetano hanno applaudito e riso per due ore sui malanni e le caricature dell’Italia, portati in scena da Crozza attraverso monologhi di attualità politica e calandosi nei panni di personaggi che sono ormai entrati nel repertorio classico del comico, la cui popolarità è costantemente veicolata dalle copertine di Ballarò su Raitre e dai suoi one-man show su La7, come l’ultimo Italialand, per l’appunto.

Si apre con la Lega Nord, tema di estrema attualità per lo scandalo legati ai fondi pubblici sottratti da alcuni suoi esponenti, e con Forrest Bossi, ma poi si passa attraverso tante figure politiche, con gli esilaranti Mario Monti “robot” e Pierluigi Bersani, fino all’improbabile Italia dei Carini di Luca Cordero di Montezemolo.

Maurizio Crozza non disdegna di cavalcare l’onda dell’antipolitica (di moda e fin troppo facile di questi tempi) e di invitare caldamente la classe degli “acari” politici ad andare a casa “sempre che sappiano dove ce l’hanno”, commenta sferzante il comico, per poi massacrare l’inguaribile divisionismo del PD, e duettare con se stesso in chiave Lucio Battisti, dedicando agli evasori fiscali una versione riveduta e corretta di Pensieri e Parole.

Spassosi gli interventi nei panni di Sergio Marchionne, che continua a vivere nella fobia degli scherzi di Landini e della FIOM, e di Roberto Giacobbo, conduttore di Kazzenger con i suoi grotteschi servizi sui “misteri irrisolti” del nostro mondo. Un confuso Vasco Rossi chiude lo spettacolo con un clippino senza capo nè coda, prima del bis nei panni del Presidente Napolitano, costretto nonostante tutto ad ingoiare rospi, pur annunciandoci trionfante salvatore del Paese.

di Luca Ceccacci