Ancona, il 3 luglio doppio appuntamento con Archeo.s Festival
Una platea composita, come variegata è l’offerta culturale di Archeo.s Festival all’insegna dello scambio, del connubio e dell’intreccio, tra culture e codici espressivi. Un’articolata geografia di produzioni si incontrano nelle Marche tra Ancona e Sirolo offrendo al pubblico il piacere dello spettacolo nelle suggestive location della Mole Vanvitelliana e l’anfiteatro romano di Ancona (Teatro Studio e Corte della Mole) di Ancona e l’Area archeologica “I Pini” di Sirolo.
Un miscuglio di linguaggi tra prosa, danza, musica, circo e arti visive rendono Archeo.s Festival un palcoscenico culturale attivo che mette in pratica un nuovo modo di gestire gli spazi ed il patrimonio archeologico e storico attraverso gli spettacoli dal vivo. Archeo.s Festival è realizzato all’interno del progetto Archeo.S System of the Archeological Sites of the Adriatic Sea cofinanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Cross-Border Cooperation IPA-Adriatico che mette insieme 6 partner: il Teatro Stabile delle Marche, il Comune di Fier (Albania), il Comune di Pazin (Croazia), il Comune di Igoumenitsa (Grecia), la Regione Abruzzo, il Teatro Pubblico Pugliese (Lead Beneficiary).Circa 1.500 persone nonostante le serate delle partite hanno già assistito agli spettacoli di Archeo.s festival.
Il 3 luglio doppio appuntamento con Archeo.s Festival: all’Anfiteatro Romano alle ore 21.30 va in scena Anima_Il respiro del Mediterraneo (dance performance) e a seguire alle ore 23.00, alla Corte della Mole ci sarà il concerto di world music Veja – ethno group. Anima_Il respiro del Mediterraneo è finanziato dal Teatro Pubblico Pugliese e prodotto da ResExtensa e Unità C1. Anima_Il respiro del Mediterraneo è un nuovo esperimento in danza, video, luce e spazio che si intrecciano e fondono. La danza troverà una nuova atmosfera attraverso uno studio particolare delle proiezioni immersive ed interattive, e le leggi del corpo e della luce saranno unificate per creare una nuova visione.
La sfida è completamente nuova: la tecnologia informerà il corpo, ed il corpo segnerà una nuova via per la tecnologia. Immagine corporea e immagine virtuale saranno messe sullo stesso piano e ciascuna lavorerà al servizio dell’altra. Chiaramente, il rischio principale è quello della seduzione della macchina, del giocattolo.La scelta di un tema importante che ci leghi innanzitutto al senso è fondamentale.Facile sarebbe fare un buon compito, difficile è rimanere nell’umiltà rispetto alla possibilità di tecnologia e corpo. Difficile è calibrare, utilizzare con senso profondo. Per questo, siamo giunti alla semplice, primaria necessità della vita: la relazione. Il vento è simbolo metaforico di relazione. È relazione tra luoghi, tra individui. È circostanza nella quale si muovono le relazioni. È fattore determinante per l’evoluzione di ogni relazione, di ogni individuo.
Il movimento – spiegano gli autori – è mosso dagli estremi della tecnologia e il potere dei media trova radici in un respiro e nella carne. La danza trova così una nuova dimensione attraverso lo studio di proiezioni interattive, dove le leggi di corpo e luce vengono integrate per creare una nuova visione, una nuova espressione nelle arti dal vivo. Le coreografie sono di Elisa Barucchieri, il visual design è Ezio Antonelli, il disegno luci di Franz Catacchio, graphic design Roberto Santoro, Gianni Stabile, musiche di Federica Maglioni, costumi Artelier Bari: Luigi Spezzatatene, Franco Colamorea, i testi sono a cura di Nicola Eboli. In scena: Anna Moscatelli, anche assistente alle coreografie, Claudia Cavalli, Vito Cassano, Gabriele Montarli.
A seguire alla Corte alla Mole alle ore 23.00 il concerto con l’ethno group Veja prodotto dal Comune di Pazin, Croazia. Il gruppo etno Veja viene da Pazin e lavora nel campo della ricerca della musica tradizionale e popolare istriana, rimettendola in scena con arrangiamenti modificati, utilizzando diversi strumenti tradizionali provenienti da tutto il mondo. La produzione presenterà melodie e musica tradizionali provenienti da tutta l’Istria, adattate con arrangiamenti moderni. Veja presenterà anche strumenti tradizionali come: mih, roženica, violino, šurle e bajs, assieme a melodie tradizionali istriane e ai costumi tradizionali nazionali dell’Istria centraleIl gruppo etno Veja viene da Pazin e si occupa di ricerche sulla musica folk tradizionale istriana, rimettendola in scena con arrangiamenti modificati, utilizzando vari strumenti tradizionali provenienti da tutto il mondo. La musica tradizionale della penisola istriana è la loro maggiore fonte di ispirazione. La produzione presenterà melodie e musica tradizionali provenienti da tutta l’Istria, adattate con arrangiamenti moderni. Veja presenterà inoltre strumenti tradizionali come: mih, roženica, violino, šurle e bajs, assieme a melodie tradizionali istriane e ai costumi tradizionali nazionali dell’Istria centrale.Fino ad oggi, il gruppo Veja si è esibito in cerca 30 spettacoli in Croazia e nei paesi limitrofi.
I componenti di Veja sono: Goran Farkaš alla voce e cornamusa, Saša Farkaš alle percussioni e chitarra, Marko Pernić seconda voce, fisarmonica e chitarra, Sebastijan Demark alla chitarra basso, Ljuban Rajić al cajon e alle percussioni. Marijan Jelenić è il sound designer, Dario Marušić etno-musicologo. L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito. In caso di maltempo gli spettacoli previsti ad Ancona si terranno al Teatro delle Muse (Anima, Thalassa…stay human…, Veja) e al Teatro Sperimentale (L’assemblea, La parola padre) e al Teatro Cortesi di Sirolo (Racconto d’oltremare, Decontext,Johan Padan and the discovery of the Americas).
Patrocinatori del festival sono: Regione Marche, Iniziativa Adriatico Ionica, Provincia di Ancona, Comune di Ancona, Comune di Sirolo, Comune di Numana e la Rassegna estiva del Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura Amo La Mole.
Informazioni sul festival: info@stabilemarche.it / www.stabilemarche.it / www.archeosystem.org
da Teatro Stabile
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