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Nuovo casello di Montemarciano, Grilli: “Opportunità a metà”

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Maurizio GrilliAbbiamo sempre sostenuto che l’apertura del nuovo casello a Gabella di Montemarciano avrebbe potuto rappresentare un’opportunità. Lo sosteniamo anche oggi, ma non possiamo neanche esimerci dall’osservare che la mancata realizzazione delle indispensabili arterie viarie di collegamento pone seri interrogativi, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale – considerati i nuovi potenziali flussi di traffico – sia dal punto di vista delle potenzialità attrattive dell’area produttiva di Gabella.


È opportuno ricordare, infatti, che esponenti politici regionali, provinciali e i sindaci dei comuni si erano impegnati a trovare un’adeguata soluzione alla viabilità perché le attuali arterie sono inadeguate. La realtà è che a fronte di un ingente investimento di risorse pubbliche, i cui benefici collettivi non appaiono ancora ben chiari: l’area produttiva di Gabella, appunto, restando priva di collegamenti anche con l’Interporto e la Vallesina, rischia di rimanere di scarsa attrattività. E del resto, riteniamo opportuno evidenziare come il previsto blocco produttivo della raffineria API e il conseguente ridimensionamento a deposito, andrebbero forse a vanificare l’utilità dell’unica strada prevista dal progetto ANAS/Autostrade, cioè l’ampliamento di via delle Pojole, che col suo innesto sulla SP 76 sicuramente avrebbe agevolato il traffico da e per la raffineria.

Per chiarezza d’informazione diciamo che l’onere progettuale e realizzativo delle strade di collegamento era di competenza provinciale. Esiste un progetto per un investimento complessivo di 35 milioni di euro che è presumibile rimarrà su carta: qui stanno le responsabilità politiche dell’ennesima prova di inconcludenza.

In definitiva, le certezze finora a nostra disposizione sono che il casello è una realtà, così come la valorizzazione dei terreni circostanti. Per ora, sicuramente benefici troppo marginali a fronte dell’investimento pubblico fatto. Per un risultato così limitato potevano esserci alternative più interessanti, come ad esempio la costruzione di un nuovo tracciato per la SS16 parallelo all’autostrada per liberare la costa e l’abitato di Marina. Una complanare che avrebbe comunque permesso la realizzazione di un innesto per l’area produttiva Gabella. Sarebbe stata un’altra storia, probabilmente più comprensibile e che siamo certi è stata considerata, ma poi accantonata.

da Maurizio Grilli e Michela Magnini

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Mercoledì 1 agosto, 2012 
alle ore 16:18
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