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Zinni denuncia gli errori di Spacca sulla crisi della Sitt

Giovanni ZinniZinni denuncia gli errori di Spacca: con una legge regionale fa fallire azienda leader, mette in mezzo a una strada 200 dipendenti ed espone i marchigiani a maggiore inquinamento elettromagnetico

Il Caso Sitt è emblematico per sottolineare ancora una volta l’incapacità gestionale e politico amministrativa della Giunta di centro sinistra, che annovera tra le proprie fila Gian Mario Spacca”. La Sitt, società di impianti telefonici e telematici della provincia di Ancona, leader sul territorio per l’installazione e collaudo di apparecchi di telefonia fissa e mobile, con un fatturato da 6 milioni di euro fino al 2001, ha subito la nefasta portata degli effetti della legge Regionale 25/01 – dichiarata parzialmente incostituzionale nel 2004 – in seguito alla quale si è vista costretta a lasciare senza lavoro gli ottanta dipendenti più altri 120 dell’indotto.


 
La norma ha infatti provocato un blocco dell’installazione dei siti per telefonia mobile nella regione Marche proprio dal 2001 al 2004. La legge 25/01 fissava una limitazione del campo magnetico a 3 volt per metro, contro i 6 previsti dalla normativa nazionale, parametro già basso rispetto al resto d’Europa, facendo diventare antieconomico progettare e installare ripetitori radio nelle Marche. Così i gestori di telefonia mobile hanno dirottato i propri investimenti in altre regioni, cagionando non solo un danno economico alla Sitt di circa 5 milioni e mezzo di euro, che oggi il curatore fallimentare richiede in via giudiziale alla Regione, ma anche 40 milioni di euro di mancato guadagno per la stessa Regione, che non ha più realizzato le due reti pubbliche GSM e UMTS, con un danno per per l’erario.

Ecco gli effetti di una scelta politica scriteriatadichiara il candidato Pdl in consiglio regionale Giovanni Zinniche ha provocato il licenziamento di centinaia di lavoratori, molti dei quali professionisti specializzati. Una scelta non solo dannosa per l’economia ma anche per i cittadini”.

Infatti, il blocco dell’installazione di nuovi ripetitori dal 2001 al 2004 ha esposto gli utenti della telefonia mobile a maggiori radiazioni elettromagnetiche dei cellulari, dovute all’eccessiva distanza dai ripetitori esistenti. “I vincoli sono stati decisi solo in sede politica – prosegue Zinni non è stato chiesto un singolo parere all’Università di Ancona o al centro oncologico. La legge ha impedito l’installazione di tecnologie meno inquinanti e, per garantire la copertura del territorio, ha costretto i cellulari ad aumentare la propria potenza del segnale, col risultato che il campo elettromagnetico attorno all’orecchio di chi parla era molto più forte rispetto alla potenza che gli stessi operano in condizioni normali”.

In chiusura di campagna elettorale, nella giornata di venerdì 26 marzo, alle 18, Giovanni Zinni terrà un comizio in piazza del Comune a Fabriano. Interverrà l’onorevole Claudio Barbaro, componente della VII Commissione (cultura, scienze e istruzione). Seguirà cena su invito al ristorante La Taverna del Frate di Staffolo.

da Giovanni ZINNI – Vice Coordinatore Grande Città di Ancona e Consigliere Comunale de Il Popolo delle Libertà

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 25 marzo, 2010 
alle ore 18:22
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