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Strage di Numana: sei colpi di pistola per uccidere la moglie, il figlio e togliersi la vita

Dopo l'autopsia è stata ricostruita con precisione la dinamica dell'ennesima tragedia familiare

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La strage di Numana: Daniele Antognoni con la moglie e il figlio che ha ucciso

Almeno sei i colpi esplosi nella mattinata di martedì 9 dicembre da Daniele Antognoni contro la moglie, il figlioletto e se stesso. Tutti colpi mortali che nel giro di pochi minuti hanno fatto tre vittime nell’ennesima drammatica scena di violenza e disperazione che ha gettato nello choc tutta la comunità di Numana.

Una tragedia familiare per via di una separazione tra i genitori del piccolo che il 39enne Antognoni non accettava e che lo ha portato a bussare alla porta dell’abitazione di via Urbino e a fare fuoco contro la moglie rumena di 28 anni, Paula Corduneanu. Tre colpi al petto per poi sfogare tutta la sua disperazione contro il bimbo di appena 5 anni, ucciso con due colpi di pistola, uno all atesta e uno al petto. Infine ha rivolto l’arma contro di sé e ha fatto fuoco.

E’ questa la ricostruzione definitiva di una tragedia consumatasi in pochi minuti a cui è stata data una spiegazione solo dopo l’autopsia all’ospedale di Torrette. Tutto premeditato, secondo gli inquirenti, senza perlomeno per ora il sospetto che via siano state altre sostanze – oltre alla disperazione – a far scattare la molla della follia al papà 39enne.
A breve anche il nulla osta per i funerali. Sotto choc tutta Numana e non solo per la velocità e la freddezza con cui è avvenuta..

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