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Caso Indesit-Whirlpool, i sindacati interrompono le trattative

L’azienda americana rifiuta di tornare sui propri passi, indetto sciopero di 12 ore

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Sede Indesit

Si è concluso con un nulla di fatto il secondo incontro tra istituzioni, rappresentanti sindacali e delegati Whirlpool, svoltosi a Roma nelle prime ore del pomeriggio di lunedì 20 aprile.

Presso il Centro Congressi Cavour, infatti, i sindacati hanno abbandonato il tavolo delle trattative dopo poco più di 10 minuti, proclamando contestualmente uno sciopero di 12 ore. La decisione si deve alla ferma volontà, dimostrata da parte della multinazionale americana, di ribadire la decisione presa la scorsa settimana, che prevede 1.335 esuberi a livello nazionale, compresa la chiusura dello stabilimento Indesit di Albacina.

I rappresentanti dei lavoratori hanno così chiesto l’intervento deciso del Governo nella questione, nella speranza che i patti sottoscritti nel 2013 con la Indesit, che prevedevano il blocco dei licenziamenti fino al 2018 e corposi investimenti sul territorio, siano ora rispettati da Whirlpool.

In tal frangente, nella giornata di mercoledì 22 aprile le parti si confronteranno con la Commissione lavoro del Senato, secondo quanto annunciato dal presidente dell’organo, Maurizio Sacconi.

Il prossimo incontro presso il Ministero dello Sviluppo economico si terrà ora lunedì 27 aprile, nel tentativo di convincere l’azienda americana ad abbandonare la precedente proposta, che prevede la delocalizzazione in Polonia di alcune attività di ricerca, pur a fronte del trasferimento in Italia di alcune produzioni di Whirlpool attualmente site in Turchia.

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