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Digital divide nelle Marche: com’è la situazione?

Dato il via ad un progetto che prevede l'estensione della banda larga in quelle zone in cui tali servizi non erano disponibili

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Sentiamo spesso parlare di digital divide e di ciò che comporta in Italia e nel mondo. Ma siamo sicuri di sapere di cosa si tratti? Stiamo parlando del divario esistente tra chi ha possibilità concreta di accedere a computer e internet e chi invece è escluso.

Secondo le ultime ricerche l’Italia è venticinquesima nella classifica della digitalizzazione dei Paesi dell’Unione. Dietro di noi solo Grecia, Bulgaria e Romania. Chi si occupa di simili temi, non sarà sorpreso: otteniamo risultati simili da oltre un decennio e non ci siamo mai seriamente impegnati per provare a colmare il divario che ci distanza, se non dai paesi scandinavi o dalla Gran Bretagna, almeno dai numeri di Spagna o Francia, paesi mediterranei forse più simili a noi.

Il digital divide, però, si differenzia tra divario infrastrutturale, legato alle possibilità pratiche di accesso alla rete, alla sua disponibilità, alla sua efficienza ed ai suoi costi, ed un divario digitale culturale. Per risolvere questo genere di problema servono diversi investimenti ed un nuovo modo di concepire la realtà tecnologica. Per la prima serviranno investimenti infrastrutturali privati e pubblici, per i quali tra l’altro esistono da tempo fondi europei, un’opportunità che il nostro paese non è riuscito a sfruttare; per la seconda, la più  complicata, occorreranno tempi lunghi, visione politica e robuste iniezioni di cultura digitale a partire dalle scuole.

I numeri del digital divide in Italia

Per parlare di digital divide in Italia dobbiamo conoscere la situazione legata al numero di connessioni. Se, infatti, in media ogni navigatore europeo risulta in linea per 26,4 ore al mese, nella nostra penisola la percentuale scende al 18,5%, la metà rispetto al Regno Unito e, come sempre, ai margini della graduatoria continentale. I fattori che concorrono a determinare il Digital Divide italiano risultano tuttavia molteplici e tendenti a differenziarsi in relazione alle diverse realtà locali. L’ostacolo all’accesso alla tecnologia è legato, infatti, anche ai costi per l’acquisizione delle apparecchiature necessarie: ecco come il minor reddito disponibile per le famiglie residenti al Sud incida in tal senso.

Si crea addirittura un doppio divario : il primo gap tra le regioni meridionali italiane rispetto a quelle settentrionali, il secondo tra l’Italia nella sua interezza ed il resto d’Europa. Assolutamente da non trascurare sono anche i problemi legati all’assenza di adeguate infrastrutture per lo sviluppo e la diffusione della tecnologia che permette l’accesso ad Internet; una rete adeguata risulta, ora come non mai, una condizione imprescindibile di crescita.

Il digital divide nelle Marche

Da qualche anno nelle Marche si è dato inizio ad un processo di ammodernamento delle varie infrastrutture per dire addio al fattore digital divide. Grazie ad un’iniziativa divisa tra ente regionale e azienda privata, è stato dato il via ad un progetto che prevede l’estensione della banda larga in quelle zone in cui tali servizi non erano disponibili o dove gli operatori non prevedevano di effettuare investimenti autonomi a breve, a causa dell’anti economicità dell’operazione. Il progetto coinvolge 67 comuni e porterà, entro il 2021, i servizi di banda larga all’89,7% del territorio regionale, mentre per quelli a bassa capacità al 99,9% della Regione. Questo è possibile grazie alla realizzazione di dorsali e reti di distribuzione in fibra ottica nelle aree sottoservite e alla costituzione di una rete di banda larga wireless nelle aree marginali.

È importante seguire questa strada perché sempre più utenti utilizzano la rete per le diverse attività quotidiane. Chi utilizza internet, infatti, lo fa per le più svariate attività, come ad esempio l’informazione, giocare ai passatempi preferiti su siti specifici come Casino777, fino a fare investimenti come acquistare azioni e tanto altro. Ed è sempre più importante avere a disposizione una connessione veloce e stabile in grado di supportare le diverse attività. Il progetto, come detto, è molto importante ed ha come obiettivo quello di diffondere i servizi di connettività avanzata. Il progetto contribuisce alle soluzioni tecniche e imprenditoriali per lo sviluppo di un sistema di reti aperto alla concorrenza creando i presupposti per lo sviluppo di servizi futuri. L’infrastruttura realizzata consentirà servizi di accesso a larga banda ideale per streaming audio/video e applicazioni, navigazione in siti graficamente evoluti, consultazione efficace di mappe, caricamento sul web di foto/video e attività di blogging, invio file di grandi dimensioni, servizi di video conferencing.

Tutti servizi che consentiranno di accrescere la competitività del sistema produttivo regionale, la connettività dei privati e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni anche attraverso l’utilizzo di soluzioni di cloud computing. Un passo importante per la regione Marche per azzerare il digital divide.

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Mercoledì 29 gennaio, 2020 
alle ore 10:31
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