A Genga il presepio Vivente più grande del mondo
Va in scena da quasi trenta anni, incastonato in uno stupendo e affascinante scenario naturale, celebrando con solennità e grande impatto emotivo la nascita di Gesù. E’ il presepio Vivente di Genga, per estensione il più grande al mondo, perché copre una superficie di circa 30.000 metri quadri all’interno della Gola di Frasassi e anche per l’anno in corso avrà due edizioni, il 26 dicembre 2010 e il 2 gennaio 2011 dalle 15,30 alle 19,30, connotandosi come tradizione, della valenza solidaristica, poiché devolve gli incassi (5 euro il prezzo simbolico del biglietto) in iniziative di beneficenza.
La Natività nel paese di Papa Leone XII, nasce nel 1981 da un’idea di alcuni gengarinie da un’intuizione di don Peppino Fedeli che si trovava insieme ai suoi fedeli nel santuario di Frasassi, pensò a San Francesco nella grotta di Greccio.
Da allora gli “Amici del presepe” organizzano, come detto, due rappresentazioni l’anno, grazie al gran lavoro d’allestimento, svolto con passione ed intelligenza dai Gengarini, che mettono a disposizione tempo, capacità e competenza per far rivivere l’evento che ha cambiato la storia del mondo. Oltre 200 i figuranti, distribuiti secondo una sapiente regia, lungo un incantevole sentiero, impegnati a far rivivere le tradizioni (spesso in condizioni climatiche disagevoli e a volte proibitive) che hanno sostenuto ed animato la vita quotidiana di questo territorio.
Pastori, pescatori, contadini intenti al loro lavoro, falegnami, fabbri, cestai, fornai, calzolai, scultori, vasai, ricamatrici e tessitrici, tutti con gli antichi strumenti della loro arte, decentrati in aree collocate ai piedi dei costoni di roccia della montagna della Gola Rossa. Personaggi che scandiscono la salita verso la contemplazione dell’evento, celebrato nella grotta naturale del Santuario di Frasassi, con il tempio di Valadier a fare da stupenda chiusura di questo percorso.
Ci dice, Mario Vescovi, dell’Associazione Amici del Presepio “Vogliamo offrire ai visitatori, dai quindici ai ventimila come numero record, un’immagine sempre rinnovata, scene reali, un insieme ben armonizzato in un ambiente unico per la sua bellezza.
Anche i costumi– aggiunge – sono il frutto della genialità di alcuni concittadini, così come gli oggetti del passato minuziosamente ricercati e senza dimenticare la grotta davvero speciale come spettacolo unico dove va scena la Natività: una piccola Betlemme a tema, considerato l’amore per la Madonna di Frasassi. Una tradizione decennale – sottolinea ancora questo giovane protagonista dell’evento – che coinvolge tutta Genga, piccini, ragazzi, giovani, adulti, anziani: volontari i quali contribuiscono a regalarci un segno indelebile di spiritualità e profonda cristianità, oltre ad uno spettacolo senza uguali quanto coinvolgente.
Tutto ciò, non è solo un momento d’incontro e riflessione religiosa, ma anche il mezzo con il quale la nostra Associazione persegue fini sociali che partono da lontano, dalle missioni in Guatemala al centro di Talassemia di Pesaro, dall’Associazione Filo d’Oro di Osimo al ponte di Bagnasco, dal centro Bignamini di Falconara al reparto oncologico di Fabriano, dal supporto ad associazioni locali (Avis, Croce rossa, Croce azzurra, Croce verde) ai contributi alle parrocchie di Genga.
Dopo gli eventi sismici del 1997 – rimarca Vescovi – molti sforzi sono stati concentrati sulla conservazione del Santuario di Frasassi per eseguire opere di restauro conservativo: ripulitura interna ed esterna della chiesa del Valadier, sistemazione della copertura in piombo del tetto, restauro delle finestre, restauro dei portoni, dei mobili e delle panche, sistemazione della nuova Via Crucis lungo la rampa d’accesso al Santuario, sistemazione del tetto della chiesina Infra-Saxa (crollato a causa dell’abbondante nevicata del 2005), lavori di restauro del muro di contenimento, dell’arco e del cancello d’accesso al Santuario.
Inoltre attraverso gli introiti dell’edizione 2007/2008 l’Associazione ha finanziato, ancora una volta, il reparto oncologico dell’ospedale di Fabriano per l’acquisto di uno speciale apparato di cura. L’edizione 2008/2009 ha invece finanziato parte degli allestimenti del museo d’arte sacra aperto a Genga”.
Anche per il 2010, quindi, questo avvenimento che muove il passo e rallegra il cuore, si prepara a rivivere una nuova edizione, nel solco di un ciclo del quale nessuno riesce più a fare a meno, tanto da richiamare, come minimo più di 10.000 persone, in ogni sua presentazione.
da Daniele Gattucci
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Ancona Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!