Fabriano: Giancarlo Trapanese e Don Aldo Bonaiuti ospiti del Rotary
Letteratura, poesia, musica e tante emozioni nell’Interclub del Rotary di Fabriano: ospite il giornalista Giancarlo Trapanese, che ha presentato il suo libro (200 pagine – Neftasia editore – stampato alle Arti Grafiche Editoriali di Urbino) intitolato “Da quanto tempo”.
Appuntamento di grande rilievo organizzato dal presidente del Rotary fabrianese, Siro Tordi, che oltre al noto caporedattore Rai, ha avuto come ospite don Aldo Bonaiuti, il critico letterario, Alessandro Moscè, ed il cantautore marchigiano, Luca Lattanzio.
Quest’ultimo, giovane e bravo interprete canoro della nostra terra, ha alternato i vari momenti della intensa presentazione, interpretando brani conosciuti come “Anche per Te” di Battisti ed un brano a tema quale “Da quanto Tempo”.
Come detto profondi, vivi ed attuali i tempi dell’Interclub, tenuto all’Hotel Gentile dove è stato servito un menù di pregevole qualità, cui hanno preso parte i soci dei sodalizi di Gubbio e Alta Vallessina- Frassassi ed altri appartenenti al Lions della città della carta
Introdotto dal presidente, Tordi, Trapanese ha così esordito “Una speranza, una via per continuare a credere che l’amore e la solidarietà, l’attenzione per l’altro, siano ancora in questo mondo difficile una strada percorribile in grado di dare, almeno in alcuni casi, una risposta umana e riscattare situazioni di infanzia negata o peggio ancora perseguitata”.
Questo, dunque, il senso di un romanzo che parte dalla cronaca, da fatti realmente accaduti e sviluppa considerazioni e riflessioni sul valore dei sentimenti, sull’incapacità dell’opinione pubblica di indignarsi di fronte anche alle più feroci vessazioni che i più deboli, i più indifesi, i bambini i ragazzi e le ragazze, subiscono senza poter replicare.
“Un libro – ha ricordato l’autore – come disse Don Oreste Benzi presentandolo, che da voce agli ultimi, quelli ultimi cui nessuno pensa e quando ci pensa … pensa male.
Così dai bambini delle fogne di Bucarest (salvati da un clown francese) ai bimbi soldato africani, alle adolescenti dell’est costrette a prostituirsi, ai tanti drammi dell’indifferenza e dell’ ingiustizia causata dai processi mediatici a casa nostra, il libro offre percorsi comunque di riscatto vissuti e commentati da un giornalista e da un sacerdote impegnato nel sociale che all’amico chiede di raccontare questa nuova speranza in un libro-verità”.
“Il romanzo brucia la cronaca – ha commentato Moscè – un romanzo denso, dentro la cronaca, di grande attualità, oggi più che mai, in quanto estrapola il male comune che spesso diventa male collettivo, ad ogni latitudine, il mondo esterno è la sua felice ossessione, il suo continuo rimando. Per questo Trapanese è uno scrittore nuovo. Spesso i narratori partono dal proprio sentire e lo riversano al di fuori. In questo caso è successo esattamente il contrario. La visione delle cose è concreta e approfondita, incombe dalla prima all’ultima pagina e rappresenta un momento di particolare creazione personale, esempio riuscito di un’umanità che alza la voce senza riserve, che intona un coro di solidarietà perfino reclamata. Questo libro è idealmente in comunione con i giovani più diseredati senza distinzione di sesso e di razza, con quell’impulso alla pietas che rende, specie alcuni dialoghi, ficcanti, totalizzanti. L’essere giornalista – ha concluso – aiuta l’autore perché il suo mestiere gli fa conoscere direttamente i fatti, la drammaticità dei fatti. Le vicende di questo romanzo danno l’immagine della solitudine dell’uomo del terzo millennio, dell’incapacità di resuscitare la comprensione di tutti. Ma c’è sempre qualcuno pronto a raccogliere la sfida. E allora Giancarlo Trapanese ci fa capire che se la letteratura non salva il mondo, ci sono persone che possono salvare la vita,. Almeno una vita. Sacerdoti o uomini qualunque”.
All’intervento del critico letterario è seguito quello di don Aldo Bonaiuti, che ha mandato con la sua consueta carica emotiva un messaggio sociale che trasmette amarezza e redenzione al tempo stesso, citando episodi vissuti in diretta sulla strada con don Oreste Benzi, o quello dell’acquisto a Canazei dell’Hotel “Madonna delle Vette, dove si tengono vacanze simpatiche con Cristo.
Tanti, commoventi gli episodi raccontati da don Aldo, preludio alla fase conclusiva della conviviale che Trapanese, ha chiuso con la lettura delle motivazioni scritte dal professor Lucio Felici, per la vittoria del Premio Recanati – Premio Lettori del suo libro.
“Da quanto tempo propone un articolato impianto narrativo: c’è un racconto cornice incentrato sui rapporti conflittuali tra la fede missionaria e problematica di Don Rolando e la coscienza Laica di Giorgio. E c’è una serie di racconti interni. Tra i due piani narrativi, però, l’autore stabilisce una costante osmosi che conferisce al libro una salda compattezza. La cornice,infatti, non è un banale espediente romanzesco, perchè è la storia originale di una difficile amicizia che matura pagina dopo pagina e perchè i suoi due protagonisti intervengono con puntiglio sul farsi dei singoli racconti, discutendone l’impostazione e gli sviluppi. La limpida vena di Trapanese cancella ogni sospetto di artificio, modulandosi con naturalezza sulle diverse situazioni e imprimendo un ritmo sicuro a ciascuna delle trame, tutte ben individuate e avvincenti dentro la trama generale, immuni da quei particolari morbosi cui indulge la comunicazione mediatica”.
DANIELE GATTUCCI
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