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Biogas, Verdi: “Ignorate le nostre proposte”

Adriano CardognaAdriano Cardogna, capugruppo regionale dei Verdi, interviene in merito alla delibera del 1° agosto che avrebbe dovuto limitare la proliferazione di centrali in aree critiche e definire le condizioni d’uso dei prodotti in uscita dagli impianti a biomassa e biogas.


I Verdi delle Marche pur facendo parte della maggioranza non sono rappresentati all’interno della Giunta, per questo motivo avevamo inviato al Presidente Spacca ed agli Assessori Petrini e Donati una nota per dare un nostro contributo a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Avevamo proposto alcuni suggerimenti, secondo noi validi e condivisibili, per proteggere i cittadini e l’ambiente da quelle che ci sembrano solo operazioni di speculazione finanziaria, e se in un primo momento avevamo avuto dalla Giunta segnali positivi, nella pratica niente di sostanziale è stato inserito nella delibera.

A mio avviso la discriminante è che al momento della presentazione della domanda la società deve dimostrare l’effettivo possesso dei terreni per un periodo pari alla durata dell’impianto, possesso che deve necessariamente riguardare anche le superfici dove si spande il digestato. Considerando che per ogni centrale sono necessari circa 300 ettari di terreno agricolo, senza questa condizione vengono autorizzate centrali a biogas senza sapere come verranno alimentate, né come e dove verranno smaltiti i reflui. Invece per evitare la sottrazione di terreni vocati all’agricoltura al solo scopo di realizzare colture dedicate alla produzione di biomasse, avevamo proposto che almeno il 50% della biomassa fosse prodotta da terreni abbandonati e quindi l’istituzione di un registro regionale dei terreni abbandonati. Infine avevamo suggerito la previsione di uno screening ambientale per determinare una graduatoria che avrebbe favorito la realizzazione di impianti che presentano determinati requisiti, essenziale tra questi l’inserimento dell’impianto in contesti ambientali e sociali idonei.

Conosciamo i vincoli imposti alla Regione dal quadro normativo vigente, ma non ci convincono né le autorizzazioni rilasciate, né il tardivo tentativo di limitare i danni con la delibera n. 1191/2012, soprattutto se pensiamo che la legge sulla Valutazione d’Impatto Ambientale è stata impugnata dal Governo. Personalmente sono convinto che se la nostra normativa fosse allineata a quella europea gran parte degli impianti non sarebbero stati autorizzati.

da Adriano Cardogna
Consigliere regionale dei Verdi

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Mercoledì 22 agosto, 2012 
alle ore 16:00
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