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Dal mobile al 3D: il settore del gioco punta sempre sulla tecnologia

Le app e le innovazioni delle software house stanno rivoluzionando l’entertainment videoludico, tra interattività a portata di mano ed esperienze di gioco sempre più realistiche

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Smartphone - Foto di Mimzy da Pixabay

La diffusione del gioco in Italia è in netta crescita, forte anche della digitalizzazione dell’utenza, già confermata dai dati estrapolati dal Global Digital Report del 2021, secondo cui gli italiani trascorrono circa sei ore giornaliere online, dedicando sempre più tempo al gaming (quattro utenti su cinque sono videogiocatori), anche per mezzo dei dispositivi mobili.

Questa tendenza vede protagonista anche lo slancio del comparto dei giochi da casinò a distanza, i quali, secondo i recenti dati forniti da Agimeg (Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco) hanno avuto una forte incidenza sui 15 miliardi di euro complessivi di spesa – intesa come differenza tra puntate e vincite – nel settore, con un versamento nelle casse erariali pari al 42,8 per cento in più rispetto al 2020.

Si tratta, in generale, di numeri rilevanti, le cui determinanti possono essere ricondotte a un’utenza sempre più digitalizzata nonché ai contraccolpi della pandemia sul comparto fisico.

In ogni caso, l’avanzamento del gioco digitale nelle sue varianti deve tenere conto di un aspetto importante: quello delle conquiste tecnologiche e del ruolo delle software house in un settore sempre più pronto a investire su app e 3D.

Gli operatori digitali del gioco: è boom di app
I primi dati del 2022 confermano come i siti di scommesse e casinò online abbiano registrato un netto aumento dei ricavi, grazie anche alla possibilità per gli utenti di accedere al palinsesto attraverso i dispositivi mobili e le app dedicate. Secondo l’ultimo rapporto trimestrale del Gambling Quarterly Magazine, incentrato sui comportamenti di gioco dell’Europa Occidentale – inclusa dunque l’Italia, tra i casino online aams (ovvero quelli dotati di legale licenza rilasciata dall’attuale ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) spiccano, in termini di crescita, LeoVegas e Sisal, con ricavi rispettivi in aumento di 12 e 55 punti in percentuale. Non è un caso che proprio Sisal, alla fine dell’anno appena trascorso, abbia deciso di investire su una nuova app nativa dedicata a slot e giochi da casinò, disponibile per smartphone e tablet Android e iOS e incentrata sul gioco multichannel ma anche sulla grafica e su animazioni fluide, nonché sulla intuitività nell’uso, senza dimenticare la sicurezza e la protezione dell’utente finale, in termini di Gioco Responsabile. Oltre a Sisal, molti altri concessionari legali a distanza offrono sempre più di frequente la possibilità di accedere al palinsesto attraverso le app, che possono essere di tipo “nativo” e dunque utilizzabili a seguito del download del software, oppure del genere “web app”, compatibili con tutti i dispositivi ed eseguibili direttamente dal browser.

Le performance e la giocabilità sono solitamente soddisfacenti per gli utenti “mobile”, grazie all’avanzamento della tecnologia degli sviluppatori, che ora si sta orientando anche verso esperienze di gioco capaci di simulare la realtà delle sale fisiche. Nel casi dei casinò a distanza questa tendenza si concretizza prevalentemente con la diffusione dei “live show”, tramite cui si può giocare a Roulette, BlackJack, Baccarat e altro alla presenza dei dealer e dei croupier live, ovvero delle persone in carne e ossa proiettate nel digitale che interagiscono con il giocatore sul tavolo verde.

3D e VR alla conquista dei videogames
L’intrattenimento videoludico, come si è visto, è uno dei settori in cui la ricerca tecnologica viene maggiormente applicata, tenendo anche conto di un’utenza sempre più esigente in termini di prestazioni, qualità di grafica e design, usabilità e giocabilità.

L’introduzione del 3D, in questo senso, ha rivoluzionato il precedente mondo dei games bidimensionali, fin dai primi esperimenti proposti da titoli come “Wolfenstein 3D” (sviluppato nel ‘92 da id Software e pubblicato da Apogee Software) e “Tomb Raider” (pubblicato da Eidos Interactive e sviluppato da Core Design nel ‘96).
Da allora numerosi passi in avanti sono stati fatti nel comparto, toccando, con l’introduzione dei Google Glass, anche lo spazio della realtà aumentata applicata ai videogiochi.

Tra le novità più curiose e interessanti di oggi ispirate al 3D alcune riguardano titoli storici, come ad esempio l’amatissima serie giapponese “Final Fantasy”, prodotta da Square, ai cui protagonisti un appassionato fan della saga ha deciso di dedicare delle vere e proprie carte in tre dimensioni, rendendo ancora più realistici personaggi come Sephiroth e Cloud.

Non mancano poi indiscrezioni su possibili integrazioni tra app e 3D: pare infatti che per il celebre videogioco motoristico “Need for Speed” (Electronic Arts) sia in arrivo una nuova applicazione dedicata e, secondo gli annunci pubblicati sul sito dello sviluppatore mobile Tencent Games, alla sezione “Carriere”, l’azienda sia alla ricerca proprio di animatori 3D.

Anche i classici rompicapo si stanno sempre più aprendo agli effetti del tridimensionale: tra le novità del momento il titolo di spicco è “Flow Water Fountain 3D Puzzle”, sviluppato dal team di Frasinapp Games e disponibile sia su iOS che su Android in versione free-to-play.

Ben più avanguardistico e ambizioso è, infine, il brevetto presentato da Sony al recente CES 22 di Las Vegas: la multinazionale è infatti al lavoro su uno scanner capace di effettuare scansioni di oggetti fisici che i videogamers potranno poi trasferire nella realtà virtuale, rivoluzionando così l’esperienza di gioco.

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